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Cercasi attaccante. Possibilmente che segni, e pure parecchio. Perché quelli attualmente in rosa alla Juventus non lo fanno, o di gol ne fanno troppo pochi. Massimo uno a partita, quando va bene. Hanno difficoltà a buttarla dentro persino in allenamento, prendendosi i rimproveri e le urla di Allegri (è capitato non più tardi di qualche giorno fa alla Continassa, testimoni presenti).

Serve un bomber, ma alla Juventus manca in questo momento la disponibilità finanziaria per sostenere un investimento importante già a gennaio e, senza soldi, diventa complicato andare a prendere il centravanti che in questo caso farebbe al caso della squadra.

Un nome su tutti? Dusan Vlahovic. Giovane, forte, integro fisicamente, in crescita esponenziale. Anche molto caro, soprattutto se piace alla Juventus e il proprietario del cartellino si chiama Fiorentina. Dove gli affari si fanno tenendo d’occhio anche la piazza, la quale non ama il bianconero. Quindi, se un giocatore costa 50 per altri club, se lo chiede la Juve il valore raddoppia, o quanto meno aumenta. E dopo averglielo venduto, magari riescono pure a dire che gli è stato scippato, com’è accaduto per Chiesa. Giusto per farvi capire l’aria che tira da quelle parti.

Vlahovic ha rifiutato la proposta di rinnovo propostagli dalla società viola e a Firenze sono scattati i cattivi pensieri: c’è di sicuro lo zampino della Juve e allora bisogna scongiurare in tutti i modi di farlo andare là. Come? Vendendolo all’estero. 

Domanda al ds viola Joe Barone: quante offerte concrete sono arrivate fino ad ora alla Fiorentina per il centravanti serbo? Ce lo dica, possibilmente senza inventarsele. Risulterebbe infatti che, ad oggi, non ne sia stata recapitata nemmeno una, soprattutto della portata richiesta da Commisso & company, ovvero superiore ai 50 milioni proposti dalla Juventus.

Molto probabile, quindi, che a gennaio Vlahovic resterà alla Viola, rinviando all’estate le danze sul suo cartellino.

La Juventus avrebbe però bisogno di un centravanti prolifico subito, e allora le attenzioni si dirottano su Parigi, dove c’è sempre quel Mauro Icardi che, immancabilmente, ad ogni sessione di mercato entra in orbita bianconera. 

Il Psg di Leonardo (quello che, al Milan, intortò la Juve col prestito di Higuain)  chiede 50 milioni, in alternativa un prestito oneroso con obbligo di riscatto a giugno. Per un giocatore che viaggia verso i 29 anni, che al PSG trova poco spazio e ultimamente segna poco (nella stagione in corso, 18 presenze e 3 reti), senza dimenticare tutto il “circo” che gli ronza attorno. Ricordatevi perché l’Inter, dov’era il capitano, se ne disfò. Eh, ma alla Juventus sarebbe diverso. Perché? Forse nelle Juventus che furono di Boniperti, di Moggi e di Marotta, in quella attuale si fanno feste a casa McKennie anche durante lo stato d’emergenza sanitario. E i media ti sono subito addosso.

Eppoi, perché se dovesse venire alla Juve Icardi tornerebbe a fare grappoli di gol? In una squadra che, tra l’altro, crea occasioni da rete col lanternino e lui non è nemmeno un giocatore disposto a sacrificarsi per il gruppo.

Lo si prende 6 mesi e, se non funziona, lo restituisce al mittente. Già, ma lo sceicco non è mica fesso e a Parigi – amiconi come sono di Ceferin – non faranno sicuramente favori o sconti ad Agnelli. 

Quindi? Si aspettano i rientri di Chiesa e Dybala e si stringono i denti fino a giugno, quando qualcosa sul mercato accadrà.