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Adesso basta, questa storia sta davvero venendo a noia. Ogni volta che si è in procinto di disputare uno Juventus – Roma, immancabile arriva il giornale di turno a riproporre, per l’ennesima volta, il gol annullato a Turone (QUI le sue parole) in quella sfida-scudetto del 1981. Oppure, in alternativa, viene pubblicata la solita intervista al giocatore, il quale da 40 anni non fa che ripetere sempre le stesse cose: “fu un’ingiustizia...c’era sudditanza…col Var forse lo avrebbero convalidato” bla,bla,bla. Roba trita e ritrita, buona sola a rinfocolare una rivalità sempre latente tra le due tifoserie e alimentare eterni sospetti.

Da quel gol di Turone in poi a Roma si sono infatti convinti che la loro squadra venga penalizzata ogni volta che sale a Torino per incontrare la Juventus, e infatti nel corso dei decenni i pretesti per scatenare altre vibranti polemiche non sono mancati: dalla rimessa laterale di Aldair del ’95 ai rigori del 2014, con l’arbitro Rocchi costretto financo a chiedere scusa al TG1 per quell’arbitraggio. Roba inaudita.

Tutto però comincia proprio da lì, da quell’iconica rete di Turone, ritirata ciclicamente fuori dai media, quasi come monito per il direttore di gara che arbitrerà la prossima sfida, in questo caso Orsato. E che nel perpetuarne il ricordo ci sia pure una buona dose di malafede lo dimostra il sistematico occultamento delle rivelazioni fatte nel 2012 a RadioDue, proprio su quell’episodio, da Carlo Sassi, il papà di tutti i moviolisti. Uno con una lunga carriera in Rai e quindi a conoscenza di tante magagne, tipo quella combinata proprio sulle immagini televisive di quel gol.

Raccontò Sassi che “la moviola dimostrò come quel gol fosse irregolare, poi però a Roma, con un marchingegno particolare, dimostrarono che Turone non era in fuorigioco, il che non era vero perché acchittarono quelle immagini”. Acchittare, ovvero aggiustare, “muoverle” in modo tale da manipolarle e far credere ciò che non era con una specie di photoshop primordiale. In poche parole, crearono un fake.

Una versione che venne ovviamente smentita con non poco imbarazzo da Saxa Rubra. Il compianto De Laurentiis, allora direttore della testata sportiva Rai, si difese dicendo “tutto è manipolabile, dall’inquadratura al fotogramma, ma non credo l’abbiano fatto in questo caso. Io comunque quel giorno ero fuori sede”. Quindi non poteva sapere di preciso cosa potesse essere avvenuto.Ma per quale motivo Sassi dovrebbe aver detto una bugia, tra l’altro proprio in una trasmissione radiofonica dell’azienda in cui aveva militato dai tempi del bianco e nero. Sarà impazzito? Non credo, e ancora oggi gode per fortuna di buona salute. Doveva vendicarsi con qualcuno? In Rai era stimato da tutti e ci ha lavorato fino al giorno in cui andò in pensione.

La domanda semmai è un’altra: perché nessuno, nessun giornale, nessuna tv, quando ritira in ballo il gol di Turone riporta mai la versione Sassi? Eppure, giornalisticamente parlando, è una notizia. La rivelazione di un esperto in materia, tra l’altro, a conoscenza del fatto. Non conta? Non interessa? O semplicemente non è funzionale allo scopo? Ovvero, instillare nelle masse il sospetto che la Juve sia aiutata dagli arbitri. Non è così? Quello sospettoso sono solo io? E allora la mollino tutti quanti, ad ogni Juve-Roma, di ammorbarci con sto gol (irregolare) di Turone. Dopo 40 anni, sarebbe anche ora.