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Allo stadio Bentegodi è andata in scena ieri una serata di grandi ritorni. Quello di Higuain sul tabellino marcatori, ad esempio, ma soprattutto quello del “buon senso”. Sì, perché anche dopo due rossi sacrosanti come quelli estratti all’indirizzo di Bastien e Cacciatore, l’arbitro Maresca si è visto muovere un torrente di critiche.

BUON SENSO - Dal fiume al mare, quello del popolo dei c.d. “rosiconi” (per non chiamarli con l’unica vera definizione valida, quella di “antisportivi”). E’ per loro che, a quanto pare, serve ripassare ancora una volta il Regolamento del Giuoco del Calcio. Quello che dispone espressamente: “se l’arbitro ha autorizzato i sanitari e/o i barellieri ad entrare sul terreno di gioco, il calciatore deve uscire dal terreno di gioco in barella oppure a piedi” (regola 5). Poche righe che servono già ad invalidare il tweet al veleno di Enrico Varriale, rapido a definire nel caso di Cacciatore “gesto delle manette grave ma gestione di Maresca pessima”. Per quanto riguarda Bastien, nessun dubbio sulla pericolosità del primo intervento ai danni di Asamoah e ancora meno sulla natura di “fallo tattico” della seconda trattenuta, con il ghanese in ripartenza sulla fascia sinistra. Dunque, cosa rimane? Quel “buon senso”, mai invocato nell’espulsione di Mandzukic in Udinese-Juve (dopo che il croato si era visto negare un rigore solare), ma riapparso come il guizzo di Higuain nella serata di Verona.



@mcarapex