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Federico Chiesa, esterno della Fiorentina, ha parlato in un'intervista al Corriere dello Sport. Cercato da mezza Italia, alla domanda di mercato ha risposta così: "Restare a vita? Questo non lo so perché penso veramente solo al presente, all’allenamento, alla partita di domenica, e questo è il mio unico pensiero. Il mio sguardo è fisso sul calendario e sui risultati. Il resto si vedrà. Essere figlio d’arte? Non mi ha mai veramente interessato. L’ho sempre vissuto bene, non l’ho sentito né come un privilegio particolare né come un peso. A calcio non ti fanno giocare perché sei figlio d’arte, ti fanno giocare se sei forte. È uno dei luoghi della vita in cui non ci sono, non ci possono essere, raccomandazioni o titoli ereditari. Conta il merito, solo il merito. 

GIOVANI - "Nell’Under 21 ho visto giocatori già pronti per ritagliarsi uno spazio importante nel futuro come Barella, Locatelli, Cutrone, lo stesso Romagna del Cagliari, sono giocatori pronti sia tecnicamente che fisicamente. Avranno un futuro veramente importante perché hanno tutte le potenzialità per diventare grandi campioni". 

SCUDETTO - "Juve o Napoli? Faccio fatica a dirglielo perché quest’anno è veramente una battaglia. Sono due contendenti molto forti: il Napoli gioca un bel calcio, la Juve è già sei anni che vince. Si vedrà solo nelle ultime partite chi potrà vincere. Oggi sembra uno scontro alla pari, in cui dunque conteranno tanti elementi: episodi, forma fisica, infortuni".