In realtà, prendendo tutta la sua intervista, Chiesa ha mandato più di un segnale di come voglia restare ancora a Torino. "Adesso pensiamo alla Nazionale, poi a tornare qua e a far bene", nell'ultima frase c'è tutto. Tornare qua, ovvero alla Juve e fare bene, più sicuramente di quanto fatto quest'anno. Nelle dichiarazioni del giocatore c'è di più. C'è la responsabilità di chi è consapevole di essere uno dei pilastri su cui si poggerà la Juve del futuro. E di chi non ci sta a vivere altre stagioni come le ultime due.
"Bisogna rialzarci e pensare al futuro, noi dobbiamo pensare a riportare la Juve competitiva ma nel vero senso della parola", ha aggiunto a Dazn. Ecco, qui il messaggio alla società e al gruppo c'è ed è chiaro. Chiesa vuole si restare ma in un club che punta al massimo o ad arrivarci in poco tempo. Non è più un ragazzo e ha già mostrato di poter stare ai massimi livelli. Ha fatto la differenza all'Europeo, vincendolo, e anche in Champions League nella prima stagione a Torino.
Quella Champions League di cui non a caso ha parlato subito nel post partita, ricordando che la Juve sul campo l'ha raggiunta. Non potrà disputarla il prossimo anno ma vuole "rassicurazioni" che sarà un'assenza per solo una stagione dalla competizione più importante. Come ha detto, spetterà anche a lui "riportare" la Juve ad essere competitiva nel vero senso della parola.