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Giorgio Chiellini e Filippo Tortu, insieme in una doppia intervista. Il capitano della Juventus e il velocista che tifa bianconero sono i protagonisti delle colonne de La Stampa, per un momento in cui si sono raccontati vicendevolmente.

CHIELLINI - "Buffon? Sostituire Gigi non è niente semplice. Io di te sapevo che vai veloce, che sei un italiano giovane e in gamba e ora ho capito che sei uno per bene. Forse non sembra, ma ti assicuro che è utile. Un domani mi piacerebbe scoprire che due dritte te lo ha date".
 
TORTU - "Una mano me l’hai data prima di conoscermi. Ho sempre voluto fare l’università, quando la Luiss mi ha offerto la borsa di studio però mi sono chiesto come conciliare il tutto e ho pensato a te, laureato. Se ce l'hai fatta tu che stai in trasferta ogni tre giorni, ce la posso fare pure io". 

CHIELLINI: LA SQUADRA - "La mia unica gara di velocità resta la corsa campestre e mi iscrivevo solo per la saltare la scuola. Start e al curvone ero già fuori. Ma ho respirato atletica: mia mamma faceva lancio del peso e mio papà giavellotto, si sono conosciuti al mitico campo scuola del Livorno 9. Io uno sport individuale non lo potrei fare. Non mi piacerebbe. Anche se mettere d’accordo 25 persone nel quotidiano è dura. Da capitano non devi farti gli affari altrui, ma mantenere l’equilibrio sì e in uno spogliatoio multietnico con origini, abitudini e religioni diverse non è sempre facile. Però condividere è bello. Ti faccio i complimenti perché devi avere una forza mentale fuori dal comune per essere te, ancora te, sempre te e solo te".

CHIELLINI: LEADER - "Leader si diventa, io sono curioso, sono un buon osservatore e imparo. Avere vicino Ronaldo, per esempio, è interessante. È di quelli come Bolt, Federer: conoscere le abitudini di chi ha una marcia in più serve. Non per imitare, per allargare il punto di vista".

CHIELLINI: VITTORIA - "Lloris il portiere della Francia ha detto che dopo il Mondiale vinto ha avuto mesi difficili perché non trovava nuove forze o motivazioni. Attento perché credo in nazionale sia così, l’ho visto sugli juventini che avevano vinto nel 2006 , erano stralunati. Con il club è diverso, alla Juve una vittoria è soprattutto sollievo: 'Questa è andata'".

CHIELLINI: LA CRESTA - "La gente dello spettacolo? Li immagino estrosi, particolari: Sanremo l’ho visto 10 minuti ma mi è capitato uno coperto di tatuaggi che tutto in piano non deve essere. Del resto succede anche nel calcio: Nainggolan non è come me, ma non meglio o peggio solo completamente diverso. Vale pure nel nostro spogliatoio: ho vissuto con Vidal per anni, buono come il pane ma... particolare. Una cresta bionda? Capelli non ne ho, al massimo posso incidermi la testa alla Pogba".