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Non che si sia tirato indietro, altre volte. Non che abbia bisogno di aiuto o di particolare sostegno. Però... ecco, però un filo di emozione attorciglierà anche il suo stomaco, perché anche se da vent'anni dai calci a un pallone, il filo conduttore delle prime volte resta un sentimento senza tempo. Bentornato, Chiellini. Lui che in Nazionale non sapeva se continuare o meno, lui che questa sera scende in campo con il suo numero 3 e la fascia stretta al braccio. Sarà il capitano, il portatore sano di un nuovo gruppo e di nuove ambizioni. 96 presenze dopo, il traguardo che sogna ogni bambino che s'approccia al gioco.

RESPONSABILITA' - Zoff l'ha definita 'un bel peso', Chiello ci ha scherzato su e si è detto 'pronto': la fascia è solo il mezzo, non è mai stato il fine del suo ritorno. Vuole aiutare, Giorgio. Vuole indirizzare una Nazionale che ha visto crollare sotto i colpi del tempo e delle delusioni. E che dopo quella finale a Berlino, dove Chiellini era semplice spettatore, ha sempre faticato a mantenere una rotta giusta e coerente. Senza dimenticare chiaramente i picchi, che ci son stati e che hanno fatto anche male. Con l'Europeo del 2012 che di tanto in tanto ancora vendetta. Bene: nell'ultimo passo di danza azzurro del difensore centrale, l'obiettivo sarà proprio quello di stravolgere il passato (anche quello glorioso) e tentare di dare equilibrio, voglia. Soprattutto attaccamento. Elemento che non ha mai abbandonato un cuore puro come Chiellini. 

ALTRI TEMPI - Del resto, il centrale è l'ultimo fil rouge che unisce l'ultima grande Nazionale e tutte le successive. Il primo vagito azzurro è arrivato infatti nel 2004, quando Lippi cercava un terzino mancino da far crescere e pian piano svezzare. Non andrà al Mondiale perché c'è Grosso (risultato poi decisivo), perché c'è Zambrotta. E poi perché la sua metamorfosi a centrale non è ancora stata attuata: continua a scorazzare libero sulla fascia e a bloccare il mondo in scivolata. Altri tempi, quelli. Che gli son serviti più di tutti. Perché crescere con Cannavaro, Nesta e Materazzi non dev'essere stato semplice: ma dev'essere stato fondamentale. Oggi il suo obiettivo è stare dall'altro lato. Insegnare, dare esempi, prendersi responsabilità. Lo farà: questo è fuori discussione. In azzurro come nella Juve. Sarà un anno diverso perché è lui ad essere un giocatore differente. 

Nella gallery, tutti i numeri di Giorgio Chiellini tra Juve e Nazionale!

@Cricor9