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Occorre avere una gran forza per essere Giorgio Chiellini. Per rispondere, ogni singola volta, in campo e fuori che comandare il tempo non è esercizio banale ma la virtù dei più grandi. E occorre avere identica forza per essere Leonardo Bonucci, costantemente nel mirino delle critiche, una vita di rischi e giocate, un ginocchio ballerino e tutto coperto da un orgoglio smisurato. Giocano in Nazionale, e alla Juventus, insieme. Lo fanno dal 2010. Da una vita calcistica. Ormai si conoscono a memoria, e nessuno ancora si rende conto del patrimonio a cui gli Azzurri e i bianconeri si sono abituati. 

LUKAKU, PASSA DOMANI - Sì, Romelu: lascia fare. Ancora una volta, i due centrali hanno dimostrato una costanza e un carisma che in Europa non è facile riscontrare in nessuno, se non nei più grandi. In attesa dell'abbraccio riconciliante con Allegri, è Mancini a spingere sul loro acceleratore, anche fisico. La Juve li ritroverà un po' più a pezzi, ma allo stesso tempo con una certezza ulteriormente consolidata: in giro per i grandi stadi possono dire ancora la loro, contro gli avversari più tosti e le squadre più pericolose. Va bene la linea verde, ma c'è pure il bianco e il rosso. Un tricolore che è mix di sensazioni fortissime, in particolare di una voglia matta di non mollare. L'Italia prima, la Juve poi: bentornati capitani.