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A volte è solo questione di Dna. Le impronte genetiche portano con sé caratteristiche distintive, che per taluni individui spuntano in situazioni ben precise, mai casuali. È proprio in quelle situazione dove il Dna risulta riconoscibile. Come accadeva alla Juventus, quando, come ricorda l’edizione odierna di Tuttosport, i vari Chiellini, Bonucci, Buffon, Tevez e Marchisio si scatenavano per acciuffare il risultato. Con loro, e pure adesso, anche Andrea Pirlo, uno che silenziosamente trainava il gruppo.

REAZIONE E DNA - Adesso la voce è il mezzo di comunicazione principale con cui infonde il proprio credo, ma anche la juventinità che deve essere intrinseca ad ogni giocatore che indossa la maglia. Il Dna. Se fino a poco fa si imputava alla Juve di avere poco carattere ed in certe figure poco senso di appartenenza, la buona notizia è che contro la Lazio è sgorgato tutto, come un fiume in piena. Innanzitutto l’orgoglio, scatenato in una reazione d’impeto che ha condotto alla rimonta per 3-1. In seconda battuta – e forse quella più esemplificativa – le immagini. Morata che urla verso la telecamera, indemoniato, ‘Vamoooosss’. Che già nella precedente partita aveva lanciato un monito ricco di carica empatica: “Se non credete nella rimonta della Juventus, non guardate neanche le nostre partite!”. Chiesa che lotta come un veterano e, soprattutto, il testa contro testa tra Pirlo e Demiral, che in campo sbraitava ai compagni: “Siamo la Juve! Siamo la Juve!”. What else?