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Se c'è un reparto che quest'anno ha fatto storcere il naso ai tifosi della Juventus, quello è il centrocampo, che vive di continui paragoni dei fasti pirliani, marchisiani, vidaliani e pogbiani. E se c'è un centrocampista che è stato nell'occhio del ciclone è Adrien Rabiot. Il francese è stato definito nelle maniere più disparate dai tifosi juventini, che lo hanno ritenuto per buona parte della stagione un acquisto inutile. Ciò che è stato preso in scarsa considerazione, tuttavia, è che il centrocampista 25enne è arrivato a Torino l'estate scorsa dopo 6 mesi di inattività, dato che era stato messo fuori rosa dal PSG a metà stagione 2018-2019 per aver rifiutato il rinnovo. E questo, unito alle novità rappresentate dal campionato italiano e dalla nuova gestione tecnica bianconera, ha reso necessario un periodo di ambientamento più lungo di quanto ci si aspettasse. E i frutti li stiamo vedendo finalmente a partire da due settimane fa.

AL GALOPPO - Rabiot è sembrato un pesce fuor d'acqua nel sistema Juve, impacciato e impreciso, fino a quella sgroppata con missile all'incrocio che ha sbloccato il risultato al minuto 47 della sfida di San Siro contro il Milan. Lì si è sbloccato qualcosa, il "cavallo pazzo" (com'è soprannominato da quando era ragazzo) si è liberato delle briglie e ha mostrato a tutti perché Paratici ha puntato proprio su di lui per rinforzare la mediana bianconera. E l'ha confermato nelle partite successive: sempre pronto a occupare gli spazi vuoti, a recuperare in fase difensiva grazie alle sue lunghe leve, le stesse che mette poi in moto per gli strappi offensivi come quello contro il Milan, o l'inserimento per il colpo di testa fuori di un soffio contro il Sassuolo, o la cavalcata di oltre 30 metri con sinistro alzato in corner da Strakosha ieri sera. Quale sarà la prossima fermata del purosangue di Saint-Maurice? La prima si chiamerà con ogni probabilità scudetto, la successiva chissà...