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Sulla panchina della Juve arriva un ischitano. Un uomo del mare, del sole, di uno dei luoghi più magici e prestigiosi al mondo. E di prestigio, quando per la prima volta arriverà a guidare la squadra bianconera (seppur solo in sostituzione) ne acquisterà ancora, Giovanni Martusciello. Vice di Sarri, ma primo in tutto il resto. Soprattutto nel dare consigli all'amico Maurizio, che con lui si è separato davvero poche volte. 

DA GIOCARE - Nell'isola napoletana lo ricordano ancora per le sue giocate nell'Isolaverde: vi rimase ben sette stagioni, prima di finire in quell'Empoli che ha cambiato drasticamente la sua carriera. Martusciello era forte: centrocampista d'interdizione coi piedi buoni, che alla fine ha fatto pure il trequartista e l'esterno d'attacco. Uno pure abituato a buttarla dentro. E con una spiccata tendenza offensiva, che tanto piace a Sarri. Chissà allora se è stata quella mentalità a far scattare la molla: del resto, Giovanni giocava nella squadra più bella tra quelle della provincia. Poi è andato a Genova (rossoblù), Palermo, Cittadella e Catania. Ma il richiamo della Toscana gli ha rivoluzionato l'esistenza: inizia nel 2006 da vice allenatore della Primavera dell'Empoli. Nel 2009, Aglietti lo sceglie come vice, ruolo da cui quasi non si stacca. Perché Sarri lo conosce e lo conferma, Giampaolo fa la stessa cosa. 

DAL 2016 - Martusciello nel 2016 diventa primo allenatore dell'Empoli, complice la firma di Giampaolo con la Samp: fa 32 punti, troppo pochi per evitare la retrocessione dei toscani. E allora, di nuovo una vita da vice. Prima con Spalletti all'Inter e poi ancora con Sarri, stavolta alla Juventus. A proposito di Juventus: si narra, dalle parti di Ischia, che Martusciello sia un gran tifoso proprio della Vecchia Signora, tale da essere stato abbonato da tempo al Club DOC proprio dell'isola napoletana. Storie pure di desideri realizzati, quella del secondo allenatore. Una polmonite non è certamente per sempre: ma la serata di Parma sarà qualcosa che porterà dietro ovunque andrà.