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Chi è Damien Comolli, il nuovo Direttore Generale della Juventus
Tocca a lui entrare a far parte del board dirigenziale della Vecchia Signora in qualità di nuovo Direttore Generale del club. Un profilo d'esperienza e dotato di grande versatilità, viste le diverse cariche ricoperte nel corso della sua carriera sportiva.
Chi è Damien Comolli
Damien Comolli, nato in Francia nel 1971, è reduce dall'esperienza in qualità di presidente del Tolosa, club di proprietà di RedBird, ovvero la stessa che detiene il pacchetto di maggioranza del Milan. Comolli ha iniziato la sua carriera allenando le giovanili del Monaco, prima di dedicarsi a ruoli esclusivamente manageriali che l'hanno portato a lavorare con diversi club di alto rango europeo. Nel mondo del calcio professionistico ha maturato un'esperienza trentennale.
Talent scout che scoprì Modric
Comolli è stato osservatore all’Arsenal dal 1996 al 2004, scoprendo giocatori del calibro di Kolo Touré, Eboué e Clichy, prima di trasferirsi al Tottenham dove spianò la strada all'arrivo di un giovanissimo Luka Modric. Rimasto in carica con gli Spurs fino al 2008, è poi passato al Liverpool, dove è rimasto fino al 2012, contribuendo all’arrivo di giocatori come Jordan Henderson e Luis Suarez.
Il Tolosa e il mancato passaggio al Milan
Dopo una pausa di sei anni, interrotta da una breve parentesi in Turchia con il Galatasaray, nel 2020 è entrato a far parte del gruppo RedBird in qualità di nuovo presidente del Tolosa, ruolo che tutt'ora ricopre.
Nel recente passato era stato accostato anche al Milan, quando Comolli sembrava ormai pronto per essere inserito nei quadri dirigenziali rossoneri. Il francese puntava al ruolo di nuovo ad rossonero, ma la conferma di Giorgio Furlani in quella posizione ha precluso questa possibilità.
Le critiche ad Agnelli
Negli anni scorsi, però, lo stesso Comolli aveva fatto parlare di sé dopo aver lanciato alcune accuse relative alla gestione della Juventus da parte di Andrea Agnelli, nel periodo in cui Fabio Paratici era l'ad del club.
Le critiche di Comolli relative all’elevato numero di prestiti in essere da parte dei bianconeri, furono lanciate dal dirigente francese era presente in un’intervista al quotidiano francese Le Monde: "Non si tratta di trading ma di semplice e chiara speculazione finanziaria. La Juventus ha circa 120 giocatori sotto contratto ma a disposizione in rosa ne tiene 25 al massimo. Perché ne preferisce gestire così tanti? Sono entrate aggiuntive grazie alla vendita di giocatori che non hanno intenzione di utilizzare in prima squadra. In pratica li compra per un milione e li rivende per cinque. Anche altri club lo fanno, ma non c’è correttezza nei confronti delle persone".
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