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Un nuovo "caso" in casa Juventus: Danilo. Il brasiliano è diventato il bersaglio delle critiche, anche dure, di una parte di tifosi, che sui social hanno additato le sue prestazioni recenti come più che negative, e altrettanto aspramente hanno bocciato il suo acquisto. O meglio, l'affare che l'ha portato a Torino. Arrivato alla Juve nell'operazione da 65 milioni che ha coinvolto Cancelo - 37 milioni la sua valutazione, più 28 milioni versati dal club di Manchester ai bianconeri -, ha iniziato benissimo con un gol al Napoli dopo 29 secondi. Poi, gli infortuni e il rientro, faticoso. Chiariamo, la prestazione di ieri sera non ha emozionato nemmeno chi scrive, specie se paragonata a quelle più che convincenti di un Juan Cuadrado in splendida forma. Ma Danilo ha due ragioni chiare e giuste per essere alla Juve. 

I MOTIVI - La prima tecnica: è un giocatore degno del livello della Champions League, frenato in passato dai troppi infortuni, ma che comunque ha militato per anni tra Real Madrid e Manchester City e che, perciò, in presenza di migliori alternative, si può ritagliare un ruolo da rimpiazzo "di lusso". La seconda, prettamente economica: la Juve ha dovuto impostare questa operazione nell'estate scorsa. Le plusvalenze da registrare l'hanno costretta a vendere qualche prezzo pregiato, nonostante il possibile dispiacere, e così è toccato a Cancelo. Per la richiesta, per l'offerta del City e, forse, anche perché considerato il più rinunciabile. Certamente, con il senno di poi, una cessione più leggera rispetto a quelle - non concluse - di Dybala e Higuain. Cancelo ceduto per guadagnare un pezzo di quel puzzle che è il bilancio in positivo. Non l'ultimo sicuramente, ma poco contestabile.