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    Cherubini: 'Con Paratici 9 anni, alla Juventus grazie a lui. La vicenda che ci ha riguardato è stata molto dura'

    Cherubini: 'Con Paratici 9 anni, alla Juventus grazie a lui. La vicenda che ci ha riguardato è stata molto dura'

    • Redazione BN
    Federico Cherubini è stato presentato come nuovo dirigente del Parma. Ecco un estratto della sua conferenza stampa. 

    OPPORTUNITA' - "E' stata per me una bellissima opportunità, sposo un progetto che seguo da anni con attenzione. Ho avuto la fortuna di conoscere Krause prima che acquisisse il Parma, per questo ho sempre seguito con grande attenzione il Parma. Mi ha colpito dal primo giorno che ho parlato con lui qualche anno fa, aveva una visione chiara. Io la vedo tutt'ora, sento che c'è questa forte voglia di raggiungere obiettivi veramente importanti. Il suo impegno non solo economico ha dato grande prova della determinazione con cui ha sposato questo progetto. Sono convinto che insieme raggiungeremo i progetti prefissati. L'urgenza arriva sempre dalla parte sportiva, la più esposta, quella che determina umori. La situazione presente va affrontata, il mantenimento della Serie A è molto importante. Gli sforzi dell'area sportiva sono rivolti lì, ma questo non deve interrompere la programmazione sul medio-lungo periodo, questa è la visione bella che il presidente ha portato. Non è facile da trovare nel sistema del calcio italiano".

    NEXT GEN A PARMA? - "E' stata per me una bellissima opportunità, sposo un progetto che seguo da anni con attenzione. Ho avuto la fortuna di conoscere Krause prima che acquisisse il Parma, per questo ho sempre seguito con grande attenzione il Parma. Mi ha colpito dal primo giorno che ho parlato con lui qualche anno fa, aveva una visione chiara. Io la vedo tutt'ora, sento che c'è questa forte voglia di raggiungere obiettivi veramente importanti. Il suo impegno non solo economico ha dato grande prova della determinazione con cui ha sposato questo progetto. Sono convinto che insieme raggiungeremo i progetti prefissati. L'urgenza arriva sempre dalla parte sportiva, la più esposta, quella che determina umori. La situazione presente va affrontata, il mantenimento della Serie A è molto importante. Gli sforzi dell'area sportiva sono rivolti lì, ma questo non deve interrompere la programmazione sul medio-lungo periodo, questa è la visione bella che il presidente ha portato. Non è facile da trovare nel sistema del calcio italiano".

    COLLABORATORI - "Penso che un club deve riuscire a creare al suo interno il proprio futuro, non per forza pescare esternamente. Io ho sempre cercato persone motivate e ambiziose, a costo di immaginare possano prendere il tuo posto. L'ambizione e il fuoco che ti guida, al di là delle qualità intrinseche nello svolgimento del lavoro fanno la differenza. I miei ultimi tre collaboratori più giovani di me sono Manna, direttore sportivo del Napoli, Ottolini, direttore sportivo del Genoa e Tognozzi che erano fino a ieri al Granada. Sono stati scelti con la prospettiva di farli crescere dentro al club e spero che al Parma possa essere lo stesso. Cerco persone che possano crescere nel rispetto del loro lavoro".

    CON PARATICI - "Io, Fabio Paratici e le altre persone coinvolte come Maurizio Arrivabene e il presidente Agnelli, non abbiamo mai voluto esprimerci sulla sentenza. Non significa averla condivisa, ma in un sistema democratico alcune cose vanno accettate senza commentarle. Voglio però parlare del rapporto con Paratici: con lui ho vissuto nove anni su dodici, grazie a lui sono arrivato alla Juventus. Anche se c'è stata molta speculazione su questa cosa, soprattutto mediaticamente, io ho un ottimo rapporto con lui, pur essendo stata una vicenda a livello umano e professionale molto dura. Mi auguro che possa tornare il prima possibile, a breve terminerà la sua inibizione. Secondo me lo ha dimostrato e lo dimostrerà ancora, è il miglior dirigente sportivo, uno dei pochi che ha avuto la forza di proporsi all'estero. Oggi dobbiamo parlare del Parma, ma volevo allargare il discorso anche sul fatto che a giugno ho lasciato la Juventus dopo 12 anni ma in questi mesi ho preferito non parlare, non credendo fosse giusto, e non avevo avuto modo di chiudere il ciclo con un ringraziamento. Lo faccio oggi, citando anche il presidente Agnelli con il quale ho condiviso questo percorso. Lo ringrazio e spero possa tornare presto, quello che abbiamo vissuto è stato sporcato dalla cronaca ma nella storia rimarrà un ciclo di vittorie sportive e cose fuori dal campo come progetti, infrastrutture e seconda squadra".

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