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In principio era Sami Khedira. In vendita, anzi in partenza dal momento che si stava prendendo in considerazione anche l'ipotesi di una risoluzione consensuale. Solo che consensuale non sarebbe stata. Solo che poi Maurizio Sarri lavorando quotidianamente con il tedesco si è iscritto ben presto al fan club di soli allenatori del centrocampista tedesco. Un caso emblematico, non l'unico di questa strana estate in casa Juve, dove sono stati tanti i giocatori messi alla porta e poi riaccompagnati in camera. Ora il più eclatante risponde al nome di Gonzalo Higuain, la cui spinta verso la via d'uscita è durata più di un anno, eppure oggi è lui il centravanti titolare della Juve. Ma l'elenco è lungo, aspettando di definirlo il 2 settembre. In tutto questo, il caso più curioso è forse quello di Blaise Matuidi.

CHE SUCCEDE – Lui no, non ha convinto Sarri. Che anzi avrebbe detto alla società di ritenerlo il giocatore più sacrificabile di tutti sul mercato per quel che riguarda il centrocampo. Affiancandolo alla lista, temporanea e precaria, dei tre esclusi eccellenti dalla lista Champions al fianco di Daniele Rugani e Mario Mandzukic. Però ogni giorno è diverso da quello precedente. Il super agente Mino Raiola ancora non ha trovato una piazza giusta per spostare Matuidi, il cui contratto è in scadenza tra meno di dodici mesi. In Francia si sono mosse Monaco, Psg e Lione, senza scaldare il cuore del campione del Mondo. Che pure è convinto di restare e di riuscire a convincere tutti a non dover assistere alla Champions da spettatore. Intanto a Parma è persino partito titolare, pur confermando i segnali già emersi in pre-campionato, che lo vedono decisamente poco adatto al tipo di calcio a due tocchi disegnato da Sarri. Poco mercato per ora, poco spazio in futuro, eppure anche Matuidi fa parte del partito di chi non vuole lasciare la Juve. Il mercato sta finendo, la stagione sta iniziando, le storie da raccontare sono già infinite.