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Duro editoriale de Il Corriere dello Sport contro il ritorno a casa di alcuni calciatori bianconeri in piena emergenza coronavirus: "Nella notte più buia della storia repubblicana l'Italia si conferma il paese dei due tamponi e delle due misure - scrive Alessandro Barbano -. Se sei una dei due milioni di colf e badanti immigrate che puliscono le nostre case e assistono i nostri anziani, e in queste settimane di pausa e di clausura hai perso il lavoro, non puoi farci nulla. Il governo nel suo decreto Cura Italia si è ricordato di tutti tranne che di te [...] Se invece sei la ragazza del più bravo ancorché non più famoso campione juventino, le cose vanno diversamente. Ti ammali con lui, ma puoi curarti in fretta. Certo, alla silenziosa Georgina è andata meglio. La mattina successiva a Juve-Inter si è imbarcata su un volo privato con il suo Cristiano e non è tornata più. Era il 9 marzo e CR7 quel giorno era di riposo, Il dieci ha chiesto un permesso e l'11 ha fatto sapere che se ne stava comodo in Portogallo. Se poi, tra una preghiere e l'altra al capezzale della madre malata, gli capita di esibire su Instagram il torace da Hulk mentre prende il solo nelle sua mega piscina nessuno deve adontarsi. Lo fa certamente per mandare un messaggio di speranza ai suoi adoranti tifosi, chiusi in casa con la mascherina".

REGOLE - "Nel giorno in cui il governo annuncia multe salate per chi viola i divieti, sui social impazzano le foto degli juventini fuggiti a casa, prima che scadessero i 14 giorni di isolamento previsti dalla legge. Ce n'è una di Douglas Costa che dà la spiegazione persuasiva dei "gravi e comprovati" motivi che giustificano l'abbandono del proprio domicilio: ritrae lui a torso nudo in piscina e in primo piano la procace fidanzata con un costume leopardato. Sopra c'è scritto "Meu amor, @nathaliafelix". Anche in questo caso l'Italia si conferma un Paese a due tamponi e due misure. Perché, dopo la positività di Rugani, i campioni juventini sono stati posti in isolamento volontario domiciliare sotto la sorveglianza sanitaria dei medici sociali come precisa il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Asl di Torino, Roberto Testi, in un'intervista alla Gazzetta. O Testi non conosce la legge che dispone invece nell'articolo 1 del decreto del 21 febbraio la "quarantena obbligatoria" per chiunque sia entrato a diretto contatto con persone positive a Covid-19, oppure la Asl di Torino e in casa Juve le leggi non valgono".