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La Juventus non si presenta agli ottavi di finale di Champions League contro il Porto nella miglior condizione emotiva possibile, vista la situazione di classifica complicatasi dopo la sconfitta col Napoli, che ha riportato in auge alcune diffidenze verso la gestione Pirlo che erano state sopite dalla Supercoppa Italiana e dall'ottimo inizio di 2021. Ma nemmeno l'avversaria dei bianconeri (andata mercoledì, dopodomani, alle 21 all'Estadio Do Dragao di Oporto) passa un periodo serenissimo: viene da 4 pareggi consecutivi tra tutte le competizioni e il divario in classifica dallo Sporting Lisbona capolista è di 7 punti, per giunta con una partita in più rispetto alla squadra che lanciò Cristiano Ronaldo a inizio secolo.

Insomma, anche in Portogallo assistiamo a dei campioni in carica che non stanno vivendo un periodo brillantissimo. Tanto che, dopo l'ultima sfida di campionato pareggiata col Boavista, in cui il Porto ha regalato i primi 45' agli avversari prima di rimontare sul 2-2 nella ripresa, l'allenatore Sergio Conceiçao ha dichiarato: "A entrare in campo è stata solo la maglia, ma da sole le maglie non possono giocare, né correre e nemmeno reagire quando perdiamo la palla. Per giocare nel Porto non è sufficiente avere un contratto, essere inserito nella formazione o farsi bello sui social!". Gli ha fatto eco l'esperto difensore Pepe, peraltro storico compagno di Real Madrid e di nazionale portoghese di Cristiano Ronaldo: "Noi giocatori siamo i principali responsabili di quello che sta succedendo. Quando giochi per un club come il Porto sei obbligato a fare molto di più quello che abbiamo fatto contro il Boavista". Chi tra Juventus e Porto sarà più brava a uscire dalle tensioni col passaggio del turno in Champions?