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E' un buon sorteggio, e si parta da qui. La Juve ritrova l'Ajax e la storia s'intreccia coi sogni. Stavolta non avranno i terribili del 1996, ma un'orda di ragazzini che sa giocare a calcio, sa aggredire alto, sa fare del fraseggio il suo marchio di fabbrica. Son pericolosi e sono attenti: pure in difesa hanno aggiustato il tiro e riescono ad essere concreti nella loro enorme mole offensiva. Ecco, l'unico problema è che sognano in grande, è che sognano fortissimo. Mai come quest'anno hanno vere motivazioni per tentare il colpo grosso. E quanto prodotto al Bernabeu è un'iniezione potentissima di fiducia. 

COME GIOCA - Tadic, Dolberg, Neres: il trio in attacco è un mix di spessore calcistico. Soprattutto il 10, ex Southampton, ha dimostrato di essere un regista avanzato di come se ne vedono pochi in Europa. Neres è lo stantuffo che propone e si propone, Dolberg il rifinitore che ha lasciato in panchina il cacciatore Huntelaar. Poi c'è Ziyech: ci aveva pensato anche la Juve, l'aveva fatto soprattutto la Roma. Alla fine, ha trovato il suo meraviglioso teatro nella Cruijff Arena. 

Non è soltanto qualità, attacco, e azioni stellari: quella che ha messo su ten Hag è un'organizzazione di gioco che bacia i fasti del passato ma si proietta con determinazione nel futuro. Velocità e possesso sono le chiavi: de Jong è il fulcro di tutto, ma Schone ha imparato a prendere frusta e redini della mediana. Van de Beek è un signor supporto, così come lo è Blind al fianco del corteggiatissimo de Ligt. Sì, dietro son messi bene. Gli esterni, forse, il punto debole: Mazraoui a destra e Tagliafico a sinistra potrebbero essere messi tranquillamente in difficoltà. 

DE LIGT - E nel mezzo del cammin c'è pure Matthijs. Che è forte, fortissimo. Che ha retto da solo l'attacco del Real Madrid e da oggi la sua missione si chiamerà Cristiano Ronaldo. Sia chiaro: avrebbe voluto qualcosina di più semplice nel suo personalissimo ballo delle debuttanti di lusso. E invece, provini su provini per diventare quanto prima - lui che è un classe 1999 - un punto fermo di una delle difese migliori d'Europa. La Juve, insomma, potrà osservare il suo pupillo da vicinissimo, con due partite che diventeranno ben presto ottimi pretesti per parlare di mercato.

PRECEDENTI - Ajax e Juventus si sono affrontate 12 volte in competizioni europee: per i bianconeri sei vittorie, quattro pareggi e due sconfitte. L'ultima volta fu in una cavalcata solitaria del 2010, quando la Juve poi s'imbatté nel Fulham e tutte le speranze di portare a casa un trofeo di prestigio si spensero su una rimonta che ancora oggi qualcuno evita di ricordare. Una bella classica, comunque. Di un calcio che non c'è più e di giocatori che hanno segnato la storia del calcio. Sarà bello rivedere certi colori darsi battaglia a determinati livelli: resta sempre il sale del gioco.