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Oltre 400 presenze con la maglia della Juventus, 8 titoli in dodici stagioni e una Coppa del Mondo conquistata con la Nazionale: Franco Causio è sicuramente una delle icone più vincenti della storia del calcio italiano. Lui che, bianconero da una vita (come recita anche il sottotitolo della sua autobiografia, “Vincere è l’unica cosa che conta”), ha collezionato esattamente sei scudetti durante la propria esperienza a Torino. Un bottino che potrebbe essere raggiunto domenica sera da alcuni campioni della Juve di oggi. Il Barone ha parlato a IlBiancoNero.com anche di questo primato, oltre che di Roma, Real Madrid e del Dna dei campioni d’Italia. Senza risparmiare un commento su Dani Alves e un consiglio per Antonio Conte.


Portiamoci avanti nel tempo: è domenica sera, Roma-Juve. I bianconeri festeggeranno lo scudetto davanti ai tifosi giallorossi?

Credo che la squadra abbia tutte le potenzialità per farlo. Sì, può sicuramente chiudere il discorso allo stadio Olimpico.

Lei ha affrontato da giocatore i giallorossi di Liedholm, quelli dello scudetto 1983. Cosa manca a questa Roma per colmare il gap con la Juve?

Questi sono problemi di Spalletti, la società sa senza dubbio quali sono le mancanze. Se in questo momento tra Roma e Juve ci sono molti punti di differenza, vuol dire che qualcosa nei giallorossi non ha funzionato. Fermo restando che davanti hanno una delle squadre migliori, non solo in Italia ma anche in Europa.

Sei scudetti: Barzagli, Bonucci, Chiellini, Marchisio e Lichtsteiner possono raggiungerla nell’Olimpo dei calciatori con più titoli in maglia bianconera.

E io sono felicissimo. Questa è sicuramente una fra le più forti Juventus della storia, tanto di cappello. Anche perché, oltre agli scudetti, ha raggiunto due finali di Champions in tre stagioni.

Come si fa a tenere alta la tensione dopo aver vinto così tanto?

E’ nel Dna di questa società. Qui c’è gente che ha fatto la Serie B ed è tornata grande, gente come Buffon e Chiellini. Quindi anche chi arriva dopo, impara subito cosa significa vestire questa maglia. E se non lo impara, c’è chi glielo fa capire…

Come finirà Juventus-Real Madrid?

Io spero nella vittoria della Juve. E’ un terno al lotto, come ogni finale, ma spero caldamente che stavolta la Coppa prenda la strada di Torino.

Secondo lei esiste un “Causio” nel calcio di oggi, un’ala nel vero senso della parola? Pensiamo a Dani Alves, che nella doppia sfida contro il Monaco ha dominato in un ruolo più avanzato…

Dani è un professionista esemplare, dopo l’infortunio è migliorato tantissimo con la Juve. Detto questo, rimane un terzino. Anche se, con la sua qualità, può giocare avanzato o fare addirittura il mediano.

E Cuadrado?

Cuadrado può giocare da esterno alto, quando non si addormenta (ride, ndr). Ma nel calcio di oggi l’ala è un ruolo che non esiste più, anche se qualcuno prova a sfruttarla sempre con il 4-3-3.

Chiudiamo con un commento su Antonio Conte, che lei ha conosciuto giovanissimo nel Lecce di Fascetti. Se fosse in lui, accetterebbe la proposta dell’Inter diventando il nuovo tecnico nerazzurro?

Sì, quando giocavo nel Lecce lui era ancora un ragazzo aggregato dalla Primavera. Detto questo, oggi un professionista può accettare qualsiasi cosa. E’ il Dio Denaro a farla da padrone e non si sa mai cosa ci aspetta dietro l’angolo. Ricordiamo che anche il Barcellona cerca un allenatore. Conte può fare la fortuna di molte squadre - anche del Chelsea - quindi speriamo scelga la migliore. Da tifoso bianconero, spero non quella…