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Tra i tanti messaggi arrivati ad Andrea Pirlo dopo l'annuncio come nuovo allenatore della Juventus, c'era anche quello di Marco Cassetti: "Siamo tutti e due bresciani, ci siamo scambiati qualche frase in dialetto". Poche parole, ma sincere. L'ex difensore, oggi nello staff di Panucci, ha seguito il corso Uefa Pro di Coverciano insieme al nuovo allenatore della Juve, ma: "Mancano solo gli esami, che si svolgeranno a settembre". Rischio di bocciatura? Nessuno: "Sono solo un pro forma" racconta Cassetti a Ilbianconero.com.

Qual è stata la prima cosa che ha pensato quando è stato annunciato Pirlo?
"Fortunato lui a iniziare subito da una grande squadra come la Juventus e da un ambiente che conosce bene. Andrea ha tutte le carte in regola per far bene in quel contesto".

C'è chi dice che è meglio partire subito da una grande e chi invece sostiene che bisogna fare la gavetta. Lei da che parte sta?
"E' un discorso complicato. Sicuramente partire iniziare dalla panchina di una grande squadra come la Juve aiuta perché si hanno a disposizione tutti giocatori di qualità e quindi sviluppare un determinato tipo di gioco diventa più facile. Dall'alta parte, si può pagare l'inesperienza in alcune situazione, ma Pirlo ha l'intelligenza necessaria per affrontare tutto e sarà supportato dalla società".

Com'era Pirlo tra i banchi di Coverciano?
"E' sempre stato uno studente attento, come tutti. Voglioso di conoscere un nuovo mondo: partecipava molto alle lezioni, faceva tante domande e qualche battuta. Io spesso ero seduto vicino a Italiano, che è appena salito in Serie A con lo Spezia, o anche a Toni o Lupi, ex Chiasso e giovanili del Milan; Andrea si sedeva quasi sempre a metà della classe. Per chi non lo conosce può sembrare un ragazzo timido e chiuso, ma vi assicuro che non è così. E' sempre pronto allo scherzo".

Come avete affrontato l'emergenza Covid?
"Abbiamo iniziato il corso a settembre scorso e prima che chiudessero tutto era bello incontrarsi e stare un po' insieme; da febbraio poi non è più potuto succedere e da aprile abbiamo iniziato le lezioni online: tutti i giorni dal lunedì al venerdì, così abbiamo recuperato il tempo perso. Ed entro ieri sera dovevamo inviare le nostre tesi, io l'ho fatta sulle differenze tra il calcio italiano e quello inglese. Abbiamo anche una chat Whatsapp ma non è molto attiva, la usiamo soprattutto per le informazioni di servizio".

Che Juve si aspetta?
"Quando frequentavamo il corso capitava di confrontarci tra di noi tra una lezione e l'altra. Andrea ha sempre parlato bene del suo percorso da giocatore ai tempi di Antonio Conte, per questo potrebbe improntare una squadra con la difesa a tre costruendo il gioco dal basso. Poi non so se giocherà con cinque centrocampisti e due punte, con un trequartista dietro a due attaccanti o in un altro modo. Dipenderà molto anche da chi avrà a disposizione. Credo però che potrà riproporre alcune idee di Conte, magari dando una sua versione".

Avere alcuni ex compagni in squadra può aiutarlo o lo penalizza?
"Dipenderà molto dal primo giorno, se riuscirà subito a mettere le cose in chiaro non credo si possano creare problemi in futuro. I suoi ex compagni, da Buffon a Chiellini, sono tutti giocatori esperti da poter rispettare i ruoli. Magari all'inizio sarà difficile vederlo in una nuova veste, ma credo che sia la normalità: il mondo da avanti. Anche a me è successo alla Roma, quando Montella da ex compagno era diventato il mio allenatore; all'inizio sarà imbarazzante, poi ci si fa l'abitudine".