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Giorni caldi, e la Juve resta spettatrice interessata e non indagata. Nel caso Suarez ogni giorno emergono sviluppi più o meno interessanti: se ieri è stata la giornata dei legali bianconeri (ascoltati per ben 7 ore dagli inquirenti), stamattina i quotidiani hanno rincarato la dose con nuove intercettazioni che potrebbero cambiare la posizione della società bianconera. 

LA PROMESSA - In uno stralcio di conversazione, il direttore dell'Università per Stranieri di Perugia, Simone Olivieri, racconta all'esaminatore Lorenzo Rocca l'accordo "stipulato" a voce con un rappresentante della Juve: "Ho parlato con gli avvocati della Juve (Maria Turco dello studio di Luigi Chiappero, ndr), dopo Suarez facciamo un accordo, ci mandano i calciatori della Primavera". Le conversazioni svelano l’affannarsi dei vertici dell’ateneo per accontentare le richieste che provengono dai dirigenti della Juventus. Il primo a chiamare è il direttore sportivo Fabio Cherubini. Nato a Foligno conosce bene il rettore della Statale Maurizio Oliviero e a lui chiede informazioni per l’esame di Suarez. Oliviero spiega che lo metterà in contatto con l’Università per stranieri e avvisa Olivieri. Quando parla con il direttore generale specifica che bisogna fare in fretta, preoccupandosi allo stesso tempo di far apparire regolare l'esame di Suarez. 

LE INDAGINI - Premessa doverosa, questa. Che chiarisce ulteriormente i prossimi step degli inquirenti guidati dal Procuratore Cantone. L'ex pm, adirato per la fuga di notizie, ha disposto il fermo alle indagini ma continuerà a lavorare nell'ombra per fare chiarezza. La procura, infatti, si aspetta di definire il quadro della situazione già nella prima parte della prossima settimana: nessuna corsa contro il tempo, buonissima parte del lavoro è già stata svolta. Cosa manca? Le indagini continueranno adesso sui computer sequestrati ai cinque indagati interni all'ambiente universitario. Subito dopo, saranno sentite persone informate sui fatti: tra queste, certamente Luis Suarez...