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La difesa e il contrattacco. I legali di Cristiano Ronaldo preparano le memorie per proteggere il portoghese dall'accusa di stupro avanzatagli da Kathryn Mayorga, ex modella statunitense, che vorrebbe riaprire un caso datato 2009, in cui si parla appunto di presunta violenza. Ma Ronaldo non ci sta. E così, dopo aver spiegato come per lui siano solo 'fake news' ed essersi schierato contro la violenza sulle donne, ha assunto alcuni dei migliori avvocati per la sua difesa. Ecco la strategia, come svelata da Tuttosport.

LA DIFESA - Punto primo: il contrattacco è l'arma scelta dalla difesa, con gli avvocati che vogliono evidenziare le criticità delle accuse. Si parte dalla prima denuncia sporta da Kathryn, in cui lei - a poche ore da quel 13 giugno - non fa mai il nome di Cristiano Ronaldo. Il portoghese verrà contattato solo in seguito da un avvocato, con cui firmerà un patto di riservatezza (2010) versando 375 mila dollari. Ma questi soldi sono un'ammissione di colpa? No, semmai - come spiegano gli avvocati - risultano essere semplicemente una cifra versata come tutela, per non permettere che certe illazioni e voci circolassero in un momento delicato della carriera, quando passò dal Manchester United al Real Madrid. Non convince, poi, il cambio di strategia da parte della ragazza: secondo i legali di CR7, infatti, non si tratterebbe di voglia di giustizia, ma di interesse nell'avere un risarcimento economico da un vip. Durante i lunghi colloqui per trovare un accordo Ronaldo avrebbe anche fatto assumere un perito per esaminare il certificato medico. Lui scriverà: "Le ferite potrebbero anche essere state autoinflitte e non sono necessariamente il risultato di una violenza".

L'ACCUSA E I DOCUMENTI - Perchè Mayorga ne parla solo ora, dopo 9 anni e mezzo? Come scrive Tuttosport, sembra sia stato il movimento #metoo a darle il coraggio necessario a confessare il tutto, compresi quei momenti terribili vissuti guardando la tv, quando Ronaldo appariva un po' dovunque. A sostegno della sua tesi, ci sarebbero anche dei documenti: quelli emersi da Football Leaks, che riportano delle conversazioni tra Ronaldo e i suoi avvocati sulla vicenda. Inizialmente quasi un'ammissione di colpa - è stato "rude", ha detto "stop" -, poi una correzione del tiro parlando di "sesso consenziente". Ai fini legali, poco cambia: i documenti, infatti, sono prove rubate e perciò inutilizzabili in tribunale, e non riportano nemmeno il nome di Ronaldo. Gli avvocati, però, vorrebbero comunque provare che sono falsi. 

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