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Il “caso Mayorga” finirà con un arbitrato in sede civile e così potrà chiudersi. La causa che ha tormentato Cristiano Ronaldo nella scorsa stagione va verso la risoluzione: come scrive la Gazzetta dello Sport, "si sapeva che si sarebbe battagliato soprattutto su questioni di principio (e di soldi) e, tra l’altro, Ronaldo si era già tolto il peso più grande dal cuore mesi fa, quando aveva saputo che non sarebbe stato processato per stupro: il procuratore della Contea di Clark (Nevada) aveva, infatti, stabilito che non c’erano prove sufficienti per incriminarlo CR7 e per andare a processo, dopo la denuncia presentata dall’ex modella per la presunta violenza sessuale risalente al giugno 2009 a Las Vegas". L'altra inchiesta era la causa civile sulla validità dell’intesa tra le parti, quei 375mila dollari presi in via extragiudiziale. 

"Nella notte - si legge sulla Rosea - è arrivata la raccomandazione del magistrato americano Daniel Albregts: la questione, sollevata dagli avvocati della donna, va risolta non in un’aula di un tribunale civile, ma in sede di arbitrato. Nel dettaglio, i legali della Mayorga hanno presentato una denuncia per diffamazione, coercizione e frode: affermano di non aver violato l’accordo di riservatezza e che per loro la Mayorga era incapace di comprendere ciò che stava firmando".