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Nell'editoriale di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, emergono 5 domande che il giornalista vorrebbe porre al portoghese. Senza schierarsi da una parte o dall'altra, per pura curiosità. 

1. "Com’è possibile che per una violenza così grave, consumata in un Paese da sempre abituato a pratiche risarcitorie multimilionarie nei confronti di star dello spettacolo e dello sport, la richiesta sia stata così contenuta?", si chiede il direttore. Del resto, già all'epoca dei fatti, CR7 guadagnava ben 12 milioni di euro. 

2. "Ma davvero i testimoni che verranno citati dall’accusa saranno due parenti dell’accusato?", la seconda domanda. Sembra un conflitto d'interessi. Bello e buono. 

3. "Cosa si aspetta ad appurare la verità relativamente al ritorno della coppia - dopo il presunto stupro - in discoteca per terminare insieme la serata?". Del resto, fosse verità, sarebbe sicuramente più dolce la posizione del portoghese. 

4. "Quando l’ultimo avvocato di Ronaldo accusa i “ladri di documenti di wikileaks” di averli trafugati per falsificarli che favorisce la presunta vittima?". Le prime falle in difesa.

5. "Sempre secondo i documenti pubblicati risulta che Ronaldo, dopo il fugace e imprudente rapporto (senza profilattico), abbia chiesto scusa alla ragazza e le abbia promesso un certificato attestante analisi anti hiv in realtà mai esibito: è anche questa un’invenzione o una prova dell’incidente?". In tutto lo scandalo mancano elementi essenziali: dove sono le prove?