“È stata una trattativa puramente sportiva. E sportive erano state le valutazioni dei calciatori, anche dei giovani. L’ha condotta per intero l’ex direttore sportivo Giuntoli (Cristiano, oggi alla Juventus, ndr). Io non credo nemmeno di averlo mai conosciuto il presidente del Lille”. È il senso di uno dei concetti espressi questa mattina dal presidente del Napoli Calcio, Aurelio De Laurentiis, durante le circa 2 ore di interrogatorio alla Procura di Roma. Il patron azzurro è stato sentito dai pm nell’ambito dell’inchiesta per falso in bilancio in cui è indagato, insieme ad altri componenti del cda del club, per delle presunte plusvalenze fittizie derivanti dall’acquisto dal Lille, nell’estate 2021, del calciatore nigeriano Victor Osimhen, divenuto la stagione successiva la punta di diamante dello scudetto partenopeo".
Caso Osimhen, De Laurentiis dai pm
Assistito dagli avvocati Fabio Fulgeri e Lorenzo Contrada, Aurelio De Laurentiis ha spiegato che i quattro giovani coinvolti nella trattativa erano considerati prospettici. Il club francese mostrava interesse nel valorizzare giovani talenti, mentre al Lille giungevano offerte cash fino a 70 milioni di euro in quel periodo. In una memoria da depositare presto, verranno riportati estratti della decisione della Procura della FIGC che ha assolto il Napoli e la sua dirigenza per gli stessi fatti. Si sostiene che i valori di Transfermarkt.it non regolamentino le trattative tra club. Si documenterà come sia stata "costruita" la valutazione dei giovani, alcuni dei quali considerati particolarmente promettenti. De Laurentiis ha ribadito che il Napoli è finanziariamente sano e non ha necessità di plusvalenze per bilanciare i conti.
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