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Budapest la cornice dell'incontro, la finale di Europa League tra Roma e Siviglia l'occasione. Così Gabriele Gravina e Aleksander Ceferin si sono visti nella giornata di ieri e hanno potuto, tra gli altri argomenti, parlare anche del caso Juventus. E, come riporta SportMediaset, il presidente della Uefa ha fatto capire di non aver molto gradito l'esito dei processi sportivi italiani, che, a suo dire, non avrebbero punito a sufficienza il club bianconero per le vicende su plusvalenze e manovra stipendi. Sì, perché a Nyon avrebbero preferito che fosse stata la Figc a estromettere la Signora dalle coppe europee, infliggendo una penalizzazione in punti maggiore rispetto al -10. In questo modo, invece, toccherebbe al massimo organismo del calcio europeo punire i bianconeri escludendoli dalle coppe per la prossima stagione. 

I TEMPI - Le carte per le indagini sono a Nyon da gennaio e il focus è puntato sulle eventuali informazioni fraudolente sul bilancio e sull'eventuale antisportività. Ma tutto il processo riceverà un’accelerazione dal patteggiamento perché ora la Juve è formalmente una delle italiane qualificate nelle prossime coppe (Europa o Conference League). Perciò serve una risposta entro i primi di agosto, per organizzare i calendari di coppe che partono a fine agosto o che vedono il sorteggio fissato al 1° settembre. L’Uefa - scrive la Gazzetta - sta facendo il possibile per una pronuncia a giugno del primo grado del panel Fair play, così ci sarebbero i tempi tecnici per un appello in secondo grado e quindi, in caso, al Tas, la Cassazione dello Sport, che in situazioni come queste concede corsie preferenziali alle cause urgenti. Tutta questa parte, quindi, resta da definire, con un po' di fastidio che traspare e tanti nodi da sciogliere.