La decisione, inoltre, servirà a ribadire i confini tra giustizia sportiva e amministrativa. Il tema è delicato per la FIGC: se il Consiglio di Stato dovesse decidere contro la Federcalcio, infatti, il timore è quello di una probabile pioggia di ricorsi dal mondo del calcio al TAR del Lazio. Finora, vista anche la consolidata giurisprudenza sui confini tra le due sfere di competenza, sono stati molto rari e in generale poco utili ai club interessati. Una svolta metterebbe a rischio l'impianto - e i tempi - della giustizia sportiva.
Caso Juve, giovedì la decisione sulla 'carta segreta': la FIGC ha un timore
In attesa dell'udienza del 19 aprile al CONI, giovedì la Juventus conoscerà la decisione del Consiglio di Stato sulla nota 10940, la famosa "carta segreta" inviata dalla Covisoc alla Procura FIGC, che i legali del club bianconero hanno già avuto modo di visionare. Come spiega Tuttosport, sarà chiarito se il documento potrà essere utilizzato nel processo, sportivo e non, che interessa la società, anche se il suo impatto dovrebbe essere comunque marginale.
La decisione, inoltre, servirà a ribadire i confini tra giustizia sportiva e amministrativa. Il tema è delicato per la FIGC: se il Consiglio di Stato dovesse decidere contro la Federcalcio, infatti, il timore è quello di una probabile pioggia di ricorsi dal mondo del calcio al TAR del Lazio. Finora, vista anche la consolidata giurisprudenza sui confini tra le due sfere di competenza, sono stati molto rari e in generale poco utili ai club interessati. Una svolta metterebbe a rischio l'impianto - e i tempi - della giustizia sportiva.
La decisione, inoltre, servirà a ribadire i confini tra giustizia sportiva e amministrativa. Il tema è delicato per la FIGC: se il Consiglio di Stato dovesse decidere contro la Federcalcio, infatti, il timore è quello di una probabile pioggia di ricorsi dal mondo del calcio al TAR del Lazio. Finora, vista anche la consolidata giurisprudenza sui confini tra le due sfere di competenza, sono stati molto rari e in generale poco utili ai club interessati. Una svolta metterebbe a rischio l'impianto - e i tempi - della giustizia sportiva.
