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Tiene banco in casa Juventus la questione legata alla famosa "Carta CR7" l'accordo che divide società bianconera e Cristiano Ronaldo. Infatti, secondo il calciatore la Vecchia Signora è debitrice di 19.5 milioni di euro nei suoi confronti, differente il punto di vista della Juventus che ritiene di aver estinto il debito con il calciatore. Carta che tra l'altro non risulta firmata dal centravanti portoghese. L'avvocato Paco D'Onofrio in esclusiva ai nostri microfoni ha analizzato la situazione. 


CARTA CR7, PARLA L'AVVOCATO D'ONOFRIO


Sembra che la Juventus vada verso l’assoluzione riguardo la “carta Ronaldo”, lei cosa ne pensa in merito? 

“Innanzitutto non si tratta di assoluzione, è un arbitrato quindi una controversia di natura economica affidata ad un arbitrato che ha struttura simile a quella di un processo ma non siamo in quella dimensione. L’esito però non può considerarsi condanna o assoluzione. Stiamo parlando di una controversia sull’interpretazione di un accordo. Un accordo che normalmente si fa sottoscrivere alla fine del rapporto e prima che il tesserato si accasi altrove, un accordo liberatorio. C’è qui una diversa interpretazione tra la Juventus che ritiene di non avere un debito e il calciatore che ritiene che l’accordo non ricomprenda quella pretesa di 19.5 milioni che ritiene essere dovuti. Si tratta di una controversia economica, potremo dire contrattuale ma accessoria”.

Il fatto che la famosa carta il CR7 avesse deciso di non firmarla può essere un punto a favore dei bianconeri? 

“È un criterio interpretativo. Questa però è la questione centrale: noi non sappiamo quale sia tutto il carteggio intervenuto tra le parti. Essendo un arbitrato è una giustizia privata, un processo penale o civile hanno rilevanza pubblica. L’arbitrato è un sistema privato a cui le parti aderiscono, quindi c’è un ulteriore criterio di riservatezza. Non conosciamo tutti i documenti esistenti. Stando a quanto si legge il problema è interpretativo. Per la Juventus è un accordo formalizzato e quindi la società non deve dare altro al calciatore, secondo il calciatore il credito rimane quindi ne pretende il pagamento. Un criterio interpretativo di un accordo”.

Quale potrebbe essere secondo lei il motivo per cui il calciatore ha scelto di non firmare questa carta salvo poi accusare la Juventus richiedendo i 19.5 milioni che non gli erano stati versati?

“Dedurre cosa ci sia dietro l’atteggiamento è legittimo ma  porre l’accento sulla propria pretesa è ammissibile. La questione è complessa perchè sorge in un momento di deroga del sistema sportivo. Normalmente sono controversie che non hanno ragione di essere, tutte le procedure contrattuali nel calcio sono previste dalla federazione in base agli accordi collettivi e hanno una propria procedura, quindi non sono ammessi accordi differenti. Quello era stato concesso in periodo Covid quindi ci muoviamo in un contesto che non ha grandi precedenti. In quel periodo si potevano raggiungere accordi con i calciatori in deroga agli accordi federali, per vari problemi noti, quindi questi accordi che normalmente vanno fatti su moduli federali pre determinati non suscitano mai problemi interpretativi perchè si usa il modello previsto. In quel caso non c’era questo modello perchè è stato fatto in deroga, naturalmente consentita, quindi la libertà negoziale delle parti autorizzata indirettamente dalla federazione ha generato un accordo che una parte intende in un modo e l’altra in modo diametralmente opposto. Sarà interessante da un punto di vista di studio capire quale sarà l’esito perchè è una novità per quel tipo di procedura. Ci auguriamo rimanga comunque una procedura che resti legata a quel periodo”. 


Ritiene che qualora la Juventus venisse assolta per la ‘carta Ronaldo’ possano essere finiti i ‘guai’ in casa bianconera? 

“Per la vicenda economica rispetto al calciatore sì. Non sono state effettuate altre azioni di pretesa creditoria se non questa, quindi se venisse ritenuta non accoglibile, considerando quindi la Juventus considerata soggetto non debitrice verso il tesserato non immagino altre conseguenze, il calciatore non ne ha formulate altre richieste. Se viene accolta avrà diritto al pagamento se non accolta la vicenda sarà conclusa”.

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