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Da una “carta Covisoc” all’altra. Ma neanche nella lettera del presidente Paolo Boccardelli al procuratore federale Giuseppe Chiné risulta citata la Juve. Mancherebbe dunque la “notitia criminis” capace di fornire un assist prezioso - l’esistenza di una violazione procedurale sui tempi - alle difese del club bianconero di fronte al Collegio di garanzia presso il Coni, nella battaglia contro le inibizioni e soprattutto il -15 in classifica sanzionato dalla Corte d’Appello. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.