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In pochi possono dire di conoscere l'ambiente di casa Juventus meglio di Massimo Carrera. Da difensore, ha vissuto i colori bianconeri tra il 1991 e il 1996, collezionando 166 presenze e 2 gol tra tutte le competizioni, oltre a una bacheca invidiabile: uno scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa e, soprattutto, la Champions League del 1996, l'ultima alzata al cielo dalla Vecchia Signora. Carrera ha poi fatto ritorno a Torino nel 2009, dapprima nelle giovanili bianconere e poi come collaboratore tecnico di Antonio Conte, sostituendolo anche per dieci partite da primo allenatore in seguito alla sua squalifica, con 7 vittorie e 3 pareggi in dieci partite in tutto. Oggi, dopo la vincente esperienza allo Spartak Mosca, è in cerca di una panchina e si è raccontato, da allenatore e da tifoso della Juventus, in esclusiva a ilBiancoNero.com

Partiamo da una doverosa domanda sul suo futuro: dopo l'esperienza allo Spartak, dove le piacerebbe proseguire in futuro, a partire dalla prossima stagione?

"In qualsiasi squadra, in qualsiasi Paese, non fa differenza. Sono aperto a tutto".

Pensa mai a un possibile ritorno alla Juventus?

"Immaginarlo ora è difficile, sarebbe bellissimo però. Allenare la Juventus, anche da tifoso bianconero, sarebbe fantastico. Adesso è difficile da immaginare".

Restando in tema: Allegri merita una conferma sulla panchina della Juventus?

"Secondo me merita di restare alla Juventus. In questi anni ha vinto, ha vinto tanto e la Juventus è cresciuta".

Parlando invece di Antonio Conte: vede possibile un suo ritorno alla Juventus?

"Alle domande su Antonio non posso rispondere, non sono nella sua testa, è difficile capire cosa pensi ora. Posso rispondere di quello che penso io, non di quello che è nella sua testa".

Anche da tifoso: il bilancio sulla stagione è positivo oppure la delusione per l'eliminazine dalla Champions League è più forte di tutto il resto?

"In Champions devi avere la fortuna di arrivare nei momenti cruciali con tutti i pezzi del puzzle che si incastrano a dovere. Devi avere i giocatori al 100% della condizione fisica e mentale, non squalificati. E' un terno al lotto: anche tante altre squadre date per favorite all'inizio sono uscite. Non è semplice vincere".

Più nello specifico, come valuta la prima stagione di Cristiano Ronaldo in Italia?

"Molto bene, si è confermato un grande attaccante, che fa gol ed è un trascinatore in campo. L'impatto con il calcio italiano è stato senza dubbio positivo".

Pensando alla prossima stagione, se dovesse pensare a un possibile auspicio per la Juventus, tra campo e mercato?

"Sarà compito dell'allenatore pensare ai giocatori di cui avrà più bisogno sul mercato. Pensando ad esempio alla difesa, in cui ci sono tanti giocatori avanti con l'età. Bisogna capire da quali giocatori ripartire e con quali salutarsi. Un colpo per la Juventus? De Ligt, è sulla bocca di tutti, è un ottimo difensore e può essere l'erede ideale di Barzagli".