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Diciamo subito che questa Colonna infame è un po’forzata. Sotto questa lente, infatti, dovrebbero finire non tanto le critiche motivate, quanto gli urli scandalizzati, le falsità, le ossessioni (sempre tante e continue) antijuventine.

Ora le osservazioni di Mario Sconcerti non appartengono minimamente a questa categoria, ma andrebbero almeno contestualizzate. La Juventus, dice Sconcerti, si trova in difficoltà economiche, tanto che accomuna i bianconeri all’Inter: cosa succederebbe se la Exor, che ha appena sostenuto una congrua ricapitalizzazione della società bianconera, con l’aiuto delle banche, un giorno decidesse di chiudere i cordoni della borsa? Già.

E cosa succederebbe alla Sampdoria se gli equilibrismi di Ferrero fallissero, e se la famiglia Friedkin dopo qualche anno di attesa di stadio con annessi centri commerciali nel pantano capitolino, facesse come Pallotta alla Roma, e se Commisso stavolta si “stufasse” davvero e la svendesse la Fiorentina? E se non bastasse un allenatore navigato e stimato, ma poco vincente in Italia, come Spalletti, al Napoli? Se...

Il contesto del calcio, segnato da una crisi generale senza precedenti, è sotto gli occhi di tutti. Forse l’unica società in armonia col proprio status d’eccellenza è il Bayern Monaco, che per altro non ha vinto la Champions, come il plurimiliardario PSG, rimasto al palo anche in Ligue1. La notizia di quest’anno è che la Juventus non ha vinto il Campionato ed è arrivata quarta, ma ci furono anni ben peggiori, segnati da una profonda crisi d’identità. Questa Juve, non a parere dei tifosi più ciechi, si presenta ai nastri da favorita, con un allenatore vincente e una compagine societaria compatta. Deve e può migliorare come sempre nella sua storia e puntare in alto. Avercene di problemi così. Pensate a quelli che devono sopravvivere e puntare in basso.