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Fabio Capello dice tutto. L'ex allenatore di Milan, Real Madrid, Roma e Juventus parlato al Corriere dello Sport: "I tradimenti di Conte e Sarri? Macché tradimenti, siamo professionisti... Chiedete al grande uomo del Triplete, Mourinho: mai una squadra che non sia il Chelsea... E poi andò al Manchester United... Bisogna solo dare il meglio dove si è, dove si sarà giudicati per il gioco e i risultati. Anzi, prima i risultati poi il gioco. Se giochi a dare la palla al portiere che ne tocca venti e il centravanti cinque eppoi dici 'possesso palla superiore' perché tieni la palla nella tua metà campo... Ma fammi un piacere". 

CONTE - "Conte lo cercavano in molti, se ha scelto l’Inter c’è un motivo: ho lavorato con Suning, ha un potenziale economico di altissimo livello e giuste ambizioni. La mia esperienza dice che c’era bisogno di Marotta e Marotta è arrivato per dargli un plus e conoscenza da vertice. Marotta via dalla Juve perché era diventato troppo potente? Credo che si sia trattato solo di divergenze sull’acquisto di Cristiano Ronaldo, questioni di bilancio, Marotta amministratore delegato i bilanci doveva firmarli". 

SARRI - "Sarri dovrà far fare a CR7 quello che al Chelsea faceva Hazard. Higuain al Real Madrid l’ho portato io... È un ragazzo ch’è andato in confusione, ha perso la stima in se stesso ma credo che se resterà alla Juventus sarà facile recuperarlo, un plus per Sarri". 

GUARDIOLA - "Guardiola non ci ha nemmeno pensato, mai, a lasciare Manchester dove ha una squadra fortissima, la mia favorita l’anno scorso, e lavora per un City vincente, tant’è che vorrebbe Koulibaly... Klopp insegna".  

DE LIGT - "La Juve punta de Ligt, mi diverte l’idea che invece di inventarsi difensori che non difendono vadano cercando difensori veri... Klopp, che non è un fesso, prende Van Dijk e Alisson, spende una barca di milioni ma vince la Champions League. Se arriva de Ligt, con Rabiot già preso, e Ramsey, è un’annata da Champions, la Juve è la mia favorita. Sono tutti di livello superiore, cioè giocatori da Juventus". 

ADDII - "Gli addii di Totti e De Rossi? Io dico sempre, non solo per il calcio, che bisogna capire i vari momenti della vita, quanto hai dato, quanto hai ricevuto e valutare il tutto, non sopravvalutare... Perché Maldini ha aspettato anni per tornare al Milan? Perché Del Piero un bel giorno se n’è andato dalla Juve? Perché Buffon ci ritorna dopo un anno con una carriera da dirigente davanti? De Rossi deve capire: o appendi le scarpe al chiodo o ti adatti... De Rossi giocatore dalla Roma ha avuto tutto... Io ho smesso a 34 anni e ho cominciato a fare l’allenatore della squadra allievi. Il romanticismo non è realtà, è materia mediatica, non è sostanza". 

ZANIOLO - "Zaniolo ha grandi potenzialità, ma si è già messo sul piedistallo... Sì, pensa a quando è entrato negli ultimi dieci minuti di Italia-Polonia: non con lo spirito giusto, con la voglia di battersi, sembrava offeso. Be’, sappia che la maglia azzurra pretende uno spirito diverso".