AVVERTIMENTI - Questa mattina infatti la città si è risvegliata sotto un cielo plumbeo, con quattro striscioni del tifo organizzato rivolti ai giocatori. Messaggi diretti, minacce neanche troppo velate, posizionate in punti strategici: davanti lo stadio San Paolo, al Maschio Angioino, sul lungomare Caracciolo e al centro storico, davanti al Museo Nazionale. Parole, quelle scritte sugli striscioni, che suonano come un avvertimento per i giocatori: “Avete scelto una brutta strada... Rispettate chi questa maglia la ama e vi paga!. La firma è della Curva A, ieri era stata la Curva B a contestare con cori di diverso genere all’esterno del San Paolo, nella zona d’ingresso degli spogliatoi.
MUGUGNI - Ieri, come detto, la squadra ha potuto toccare con mano la rabbia dei tifosi. Intorno alle 14, un gruppo di ultras, posizionatosi all'ingresso degli spogliatoi, ha esposto diversi striscioni con la parola "Rispetto". Poi cori rivolti sempre ai calciatori: "Giocatori mercenari siete voi", "Napoli siamo noi", "Siete senza co....ni". All'arrivo della squadra fischi e ancora cori di dissenso.
TUTTI CONTRO INSIGNE - Non è andata meglio all'interno dello stadio, durante l'allenamento, durante il quale il bersaglio numero uno è stato Lorenzo Insigne, attaccato dall'inizio alla fine della seduta. Un malcontento generale, condiviso praticamente dalla totalità dei presenti allo stadio, verso il numero 24 azzurro: "M...a", "Vattene!", "Togliti la fascia!". Fischiato anche Callejon, un altro pretoriano del gruppo. Unico (quasi) del tutto esente da critiche e insulti Mertens, al quale sono stati riservati applausi e alcuni incoraggiamenti. Generale freddezza e indifferenza invece nei confronti di Ancelotti. Questo pomeriggio la squadra si allenerà a Castel Volturno, dove si fermerà poi in ritiro per la notte che precede la sfida di campionato con il Genoa, in programma domani sera al San Paolo.
