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Un passo indietro. A metà febbraio l’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, interveniva a Repubblica e tra i diversi argomenti toccati, parlò anche della penalizzazione alla Juventus: "Il mio disappunto è per il fatto che si sia voluti intervenire in costanza di campionato: questo può essere un elemento di alterazione. Per il resto, parliamo finora di ipotesi di reato e procedimenti aperti. L’auspicio è che questa sanzione per le plusvalenze possa esser riconsiderata perché asimmetrica sia a livello europeo, sia italiano".
 
Parole che, sommate ai giudizi sulla Telco, hanno infastidito il presidente della Serie A Lorenzo Casini e diversi club. Di questo si è discusso durante il Consiglio di Lega avvenuto ieri a raccontare il clima è oggi il Corriere dello Sport: “il Consiglio, durato un paio d’ore, ne è stato quasi monopolizzato: infatti per la prossima stagione si è parlato di una Coppa Italia stile inglese e di un turno di campionato il 30 dicembre. Sia De Siervo sia Casini, che ha portato pure la risposta dell’organo di vigilanza, a cui si era rivolto per “denunciare” il comportamento dell’ad, che non aveva concordato i contenuti (processo Juventus e giudizi sulle telco) di un’intervista a “Repubblica”, hanno illustrato le proprie posizioni, comunque in tono pacato e conciliante. De Siervo, peraltro, avrebbe anche chiesto scusa per quelle dichiarazioni, se non altro perché non avevano infastidito solo Casini, ma pure diversi club”.
 
A giocare un ruolo cruciale, nella disputa tra Casini e De Siervo, sono stati i grandi saggi della politica calcistica italiana: Marotta, Scaroni e Lotito. Fondamentale, infatti, stemperare i toni e remare tutti in un’unica direzione perché all’orizzonte c’è un delicato bando per la cessione dei diritti tv; da qui la tregua tra i due.