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Cos'hanno in comune Juventus, Inter, Napoli e Milan? La Coppa Italia, tutta da giocarsi, tutta in quattro giorni ad inizio stagione. Il calendario del campionato è fatto, resta da definire quello della competizione nazionale, che vedrà assegnare il primo trofeo dell'anno (al mondo) intorno alla metà di giugno, se le prime decisioni della Lega venissero rispettate. In ballo c'è tanto, perché nessuno vuole perdere, perché per qualcuno vincere la coppa vorrebbe dire riscattare una stagione amara. E allora è caos. 

E' caos tra Juve, Milan e Inter, con le prime due a fare fronte comune: i nerazzurri chiedono uno scambio di semifinali (12-13 giugno o 13-14 giugno) per anticipare di un giorno e recuperare in vista della possibile finale, ma le altre due compatte negano questa possibilità. La linea sembra chiara: per definire l'ordine delle semifinali si applicherà il regolamento. E l'Inter non gradisce. Nessuno dei club coinvolti, scrive il Corriere dello Sport, ha preso posizione ufficialmente anche perché, senza il via libera del governo attraverso un dpcm o un decreto ministeriale, le semifinali di Coppa Italia non si potrebbero disputare sabato 13 e domenica 14. Spadafora ha dato il suo ok, ma serve un provvedimento, così come serve una nota ufficiale per anticipare tutto di un giorno. Ma sullo scambio chiesto dall'Inter si sta consumando lo scontro: i nerazzurri vorrebbero invertire la turnazione adducendo come scusa il calendario più fitto, che con il recupero da giocare porterebbe a tre le partite possibili (dovrebbe comunque arrivare in finale) in 7 giorni. Il no di Juve e Inter complica il passaggio e accende la contesa, lo sgarbo è servito.