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Fabio Cannavaro, allenatore del Guangzhou Evergrande, ha parlato in una lunga intervista a Il Corriere dello Sport

HAMSIK - "Gran giocatore e grandissima persona. Ragazzo straordinario, nel pieno della maturità. Ma c’è un aspetto romantico- sentimentale che si pone. Ne ho anche parlato, in epoca non sospetta, con mio fratello Paolo: non prenderemmo mai un calciatore al Napoli per non rappresentare un elemento di disturbo. Stiamo parlando della nostra squadra, quella della nostra città: e non mi permetterei di fare azioni che possano alterare umori e equilibri. E’ stato proposto, ed è normale che questo accada, stiamo parlando di un calciatore di assoluto livello. Ho avuto modo di chiacchierare con Venglos, il procuratore, ma ripeto: lui è il capitano del Napoli, non sarò quello che lo porta via".

ANCELOTTI - "Vi commuoverà come il giorno in cui comunicò a noi giocatori del Parma che sarebbe andato al Milan: piangemmo tutti. Perché Carletto non è solo un allenatore enorme, ma anche un uomo eccezionale. Mi ha fatto crescere, introducendomi alla marcatura a uomo e poi a zona, affiancandomi a Thuram. All’inizio non mi vedeva, mi faceva giocare a destra o a sinistra. Ma è stato un periodo brevissimo e iniziale. Io spero di diventare come lui. Vorrei prendere il meglio di Ancelotti, Lippi e Capello, prendere il meglio di ognuno di loro e fonderlo, costruendo così il Cannavaro della panchina".

Il Corriere della Sera, poi, il commento sul futuro di Gianluigi Buffon: "Se mi aspettavo che Buffon scegliesse di continuare? No, ma andare all’estero ti può solo arricchire, non solo economicamente. I rischi ci sono, ma gli stimoli sono di più. Certo, è strano che giochi con una maglia diversa da quella della Juve. Nazionale? A tutti piacerebbe vincere un altro Mondiale, ma esistono i cicli. Ormai lui il suo tempo l’ha fatto ed è stato il più forte di tutti. Non avrebbe più senso tornare sulla scelta che ha preso. E che va rispettata".