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Se vinciamo sale ancora più la rabbia e il senso di "ingiustizia", questo è ciò che molti di noi hanno pensato durante Juventus-Atalanta. Alla fine è arrivato un pareggio ma sarebbe cambiato qualcosa se avessimo vinto o perso? No, non fa più differenza ormai. La penalizzazione di 15 punti che ha colpito la squadra rende inutile qualsiasi risultato faremo nelle prossime 19 partite di campionato. Parliamoci chiaro, anche se ieri fossero arrivati i tre punti e quindi la Juventus avesse accorciato su una delle squadre davanti e potenzialmente in lotta per un posto europeo, quali certezze abbiamo che sarebbero serviti realmente? Nessuna. Erano 12 i punti di distacco dalla zona Champions dopo l'incredibile sentenza della Corte d'Appello FIGC; sono diventati 14 dopo questa giornata. Numeri che non hanno però nessun significato.

Immaginiamo uno scenario in cui la Juve compie un'incredibile rimonta e centra miracolosamente il quarto posto. Pensate che ci permetterebbero di mantenere quella posizione, lasciandoci trionfare per la clamorosa rimonta? Non scherziamo. D'altronde, lo ha detto il procuratore Giuseppe Chiné: "La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle coppe europee". Ha usato il termine "deve". In un modo o nell'altro. Se non basteranno i 15 punti, ce ne saranno altri; 2,3,5,10 o tutti quelli necessari per completare l'opera di affossamento della Juve. Tutto per far si che come nel 2006, il sentimento popolare antijuventino vinca ancora. Lo sanno bene i tifosi e lo sa bene anche Allegri e il gruppo squadra. Per questo, la prestazione contro l'Atalanta assume ancora maggior valore. No, non per la classifica ma nell'animo dei sostenitori bianconeri. 

Allegri ci ha provato alla vigilia del match a dare un senso a questa stagione e anche nel post partita, facendo una sorta di tabella Champions. Un tentativo giusto, doveroso ma quanto realistico? Continuare a lottare, in campo e fuori anche sapendo che potrà essere tutto inutile; anche sapendo che vincere, perdere o pareggiare sarà fine a se stesso da qui in avanti. Così la Juventus vivrà le prossime 19 partite di campionato. Una situazione a dir poco complicata e frustrante, per tutti noi. Nella speranza, che almeno in Coppa Italia e in Europa League, la consapevolezza che sai già come andrà a finire non ci sarà e ci lascino competere. Un rischio, per chi vuole il male della Juve. Immaginate dopo tutto vederci trionfare in Europa o in finale di Coppa Italia contro quella Roma che "deve" arrivarci sopra. Vincere per la Juve, non per la classifica, non per qualche obiettivo, non perché serve davvero a qualcosa, solo per questi colori.