Immaginiamo uno scenario in cui la Juve compie un'incredibile rimonta e centra miracolosamente il quarto posto. Pensate che ci permetterebbero di mantenere quella posizione, lasciandoci trionfare per la clamorosa rimonta? Non scherziamo. D'altronde, lo ha detto il procuratore Giuseppe Chiné: "La pena deve essere afflittiva, la Juventus in classifica deve finire ora dietro la Roma, fuori dalla zona delle coppe europee". Ha usato il termine "deve". In un modo o nell'altro. Se non basteranno i 15 punti, ce ne saranno altri; 2,3,5,10 o tutti quelli necessari per completare l'opera di affossamento della Juve. Tutto per far si che come nel 2006, il sentimento popolare antijuventino vinca ancora. Lo sanno bene i tifosi e lo sa bene anche Allegri e il gruppo squadra. Per questo, la prestazione contro l'Atalanta assume ancora maggior valore. No, non per la classifica ma nell'animo dei sostenitori bianconeri.
Allegri ci ha provato alla vigilia del match a dare un senso a questa stagione e anche nel post partita, facendo una sorta di tabella Champions. Un tentativo giusto, doveroso ma quanto realistico? Continuare a lottare, in campo e fuori anche sapendo che potrà essere tutto inutile; anche sapendo che vincere, perdere o pareggiare sarà fine a se stesso da qui in avanti. Così la Juventus vivrà le prossime 19 partite di campionato. Una situazione a dir poco complicata e frustrante, per tutti noi. Nella speranza, che almeno in Coppa Italia e in Europa League, la consapevolezza che sai già come andrà a finire non ci sarà e ci lascino competere. Un rischio, per chi vuole il male della Juve. Immaginate dopo tutto vederci trionfare in Europa o in finale di Coppa Italia contro quella Roma che "deve" arrivarci sopra. Vincere per la Juve, non per la classifica, non per qualche obiettivo, non perché serve davvero a qualcosa, solo per questi colori.