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Partito dalla provincia di Bergamo per conquistare l’Italia: è la storia di Mattia Caldara, che dopo aver stupito tutti con la maglia dell’Atalanta si prepara a sfide ancora più ardue. Dalla prossima stagione farà parte della difesa che ha vinto sette scudetti consecutivi, quella della Juventus, ma il suo futuro sembrava già roseo diversi anni fa, quando giovanissimo muoveva i primi passi nel settore giovanile dello Scanzorosciate. Ed è proprio il suo primo presidente Flavio Oberti, che ha visto nascere il “fenomeno” Caldara, a raccontare in esclusiva il centrale della Juve ai microfoni de ilBiancoNero.com.

Come è iniziata la carriera di Caldara?

Il ragazzo si è iscritto alla scuola calcio all’età di 7 anni e ha disputato tre stagioni con noi, l’ultima nel 2010, quando poi ho chiuso l’accordo con l’allora presidente dell’Atalanta Ruggeri. Conservo ancora il contratto di cessione, in cui erano contenute varie “scalette”: era come scommettere alla roulette, nessuno avrebbe pensato che all’età di 10 anni io avessi inserito una clausola basata sul raggiungimento di cinque presenze in Serie A da parte di Mattia.

Cosa vi ha colpito del Caldara bambino?

Giocava da centrocampista avanzato, ma aveva una fisicità tale che quando prendeva palla abbassava la testa e tendeva a fare il coast to coast. Era sempre uno di quelli che faceva gol, è stato sicuramente notato per quello. Poi nelle stagioni successive l’Atalanta l’ha impostato come difensore centrale, ma i suoi buoni piedi derivano dal ruolo iniziale di centrocampista. E il vizio del gol gli è rimasto…

E dal punto di vista caratteriale?

E’ sempre stato un ragazzo intelligente, scrupoloso, uno che ascolta gli insegnamenti. Non avevo dubbi che avrebbe fatto il professionista, si è impegnato molto per raggiungere questo obiettivo. Viene da una famiglia molto attenta all’educazione, il papà è ancora con noi nella società sportiva e ci ha sempre dato una mano. Lo hanno seguito, ma non in modo invasivo come può capitare ad un figlio unico.

Come si è arrivati al trasferimento all’Atalanta?

Dalla mia mi sento una sorta di iniziatore. Il ragazzo era stato visionato anche dall’Albinoleffe e sembrava che dovesse andare in Serie B. Io mi sono opposto in qualche modo, parlai con il “Maestro” Bonifacio che mi disse di aspettare, che Caldara sarebbe interessato all’Atalanta. Poi il merito è tutto del club nerazzurro, noi come società siamo contenti di aver fatto scoccare la scintilla. Io sono un atalantino doc e quindi la soddisfazione è doppia.

E la sua reazione quando ha saputo che la Juve lo aveva acquistato?

Avevo già ricevuto qualche avvisaglia. Nel dicembre 2016 mi aveva garantito la sua presenza alla festa che organizziamo sempre per Natale, noi non l’avevamo neanche sponsorizzato perché doveva essere una sorpresa. Poi, una settimana prima, mi ha spiegato il motivo per cui non sarebbe potuto venire, mi ha detto: "Sarò a Milano per firmare il contratto con la Juve". Così quella sera ho detto a tutti che aveva avuto un contrattempo. Quest’anno invece è intervenuto via Skype perché era in ritiro con l’Atalanta prima di una partita.

Si stupirebbe di vederlo giocare titolare nella Juve la prossima stagione?

No, assolutamente, secondo me lui gioca titolare. Ha qualche attitudine in più del suo “antagonista” Rugani, che pure è alla Juve da diversi anni ma non ha sicuramente i piedi di Caldara. Mattia ha la capacità di far partire l’azione da dietro, un po’ come Bonucci, ha il lancio e la visione di gioco. E poi ha l’inserimento, basta guardare i gol che ha fatto.

Molti top club cercavano Caldara: pensa che la Juve sia la società giusta per lui?

E’ sicuramente la più adatta al suo stile, la più indicata per consacrare il campione che spero possa diventare. E’ già sulla buona strada, ma sappiamo che per mantenersi ad alti livelli nel calcio servono intelligenza e talento. Lui ha queste caratteristiche, e inoltre lo ha aiutato anche la fortuna. Basti pensare che due anni fa a novembre giocava poco e poteva cambiare maglia, poi la vittoria contro il Napoli gli ha svoltato la carriera.

Avrete la possibilità di rivedere Caldara prima dell’arrivo alla Juve?

Il 16 giugno sarà premiato a Scanzo, faranno una festa galattica, ci saranno oltre 3.000 persone. Ho ancora il cartellino rosa di quando ha giocato con noi nei Pulcini, voglio regalarglielo impresso su una pergamena.


@mcarapex