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Una sentenza che ha del clamoroso, e che potrebbe avere ripercussioni anche sugli esiti sportivi del processo Calciopoli. Come riporta il Corriere Torino, infatti, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha accettato il ricorso di Antonio Giraudo, ex dirigente della Juventus. Secondo i legali che hanno avanzato il ricorso, nel 2020, l'Italia non avrebbe rispettato l'articolo 6 della Convenzione, quello che garantisce a tutti un giusto processo. Sono soprattutto le tempistiche del processo di Calciopoli, ad essere state messe sotto accusa: quelle della durata del processo (13 anni) e il tempo concesso ai legali per preparare la difesa (7 giorni concessi per leggere le oltre 7.000 pagine). Ora che il ricorso è stato accettato, quindi, Giraudo potrà difendersi di fronte ai giudici europei, spalleggiato dagli avvocati ​Amedeo Rosboch e da Jean-Louis Dupont, avvocato della storica "sentenza Bosman".