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Juve batte Verona 2-1. E’ il 19 maggio 2018. Buffon alza la coppa, i bianconeri vincono il settimo scudetto consecutivo. Piove, quel giorno, a Torino. Si fa festa, certo. Ma c’è anche un velo di malinconia, e non solo per la retrocessione degli scaligeri. Dopo 6111 giorni Gigi saluta, con la fascia al braccio, la coppa salda in mano. Sta dicendo addio. 16 mesi più tardi, 490 giorni dopo, la Juve torna a sfidare il Verona. In porta, come se la magia non si fosse mai interrotta, c’è ancora lui, Buffon.

SPECIALE - Numero 77, non più l’amato 1, sulle spalle. Non è il capitano, o meglio non lo è formalmente: la fascia cinge il braccio di Bonucci. Ma tutti gli applausi sono per lui. E non è solo affetto. E’ stima, gratitudine, apprezzamento, per un’altra partita da protagonista, ancora una volta, a 41 anni. I compagni lo coccolano, Paratici lo esalta: "Buffon è come non fosse andato via, è una persona speciale oltre ad essere un calciatore straordinario: probabilmente il miglior portiere della storia del calcio”. Già dal riscaldamento cori e luci lo abbagliano, stuzzicano la sua emozione. Gigi attendeva da tempo l’esordio bis, lo aspettava con ansia. Non per scalare gerarchie, non ora: ha chiaro il suo ruolo, in campo e fuori, come da lui stesso affermato nel prepartita. Ma l’adrenalina della partita è unica, Buffon se ne nutre, è il carburante che alimenta la sua passione.

DECISIVO - E, in campo, ha risposto presente. Come al solito, verrebbe da aggiungere. Un’uscita bassa dopo una manciata di minuti, la consueta guida per la linea difensiva. Poco può sulla sberla di Miguel Veloso, imparabile, che si infila all’incrocio dei pali. Gigi attende il suo momento, è abituato, sa che dovrà essere decisivo, anche solo una volta, con un singolo acuto. La chiamata arriva, allo scadere: la Juve conduce per 2-1, il Verona prova il forcing finale: Ci prova Lazovic, Buffon si allunga e smanaccia via. La Juve vince, Gigi è decisivo. Niente di nuovo. Ora dovrà imparare ad essere chiave di volta anche da fuori, seppur con fugaci ma importanti apparizioni in campo. Leader, nello spogliatoio, come e più di prima. Per quanto visto, siamo già sulla buona strada. In attesa della prossima partita.