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Intervenuto a Tiki Taka, talk show sportivo condotto da Piero Chiambretti su Italia 1, l'ex portiere bianconero Gianluigi Buffon ha parlato a lungo anche della Juventus. "Quando sembra in difficoltà poi sorprende sempre e ha dei colpi di reni che le fanno vincere i trofei più impensabili" ha detto l'estremo difensore del Parma. "La vedo sempre protagonista in ogni competizione, poi vincere la Champions in questi anni, contro determinate squadre, è sempre complicato. La Juve non gioca male, quando vince lo fa da squadra solida, compatta, che non concede spazi e che quindi imbruttisce la partita. La nostra Juve che è arrivata due volte in finale era solida, poi non ha vinto perché ha giocato contro un Barcellona e un Real Madrid che erano quattro volte superiori a noi. Ma senza quelle caratteristiche non saremmo mai arrivati in finale". 
Buffon ha poi parlato anche di Sarri, Pirlo e Ronaldo, partendo proprio dall'attuale tecnico della Lazio. "Il mister da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all'inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla. Dopo un mese, si è accorto che il tipo di lavoro che era abituato a fare avrebbe dovuto rivederlo e avrebbe dovuto cercare di mediare. E per uno come lui mediare è un qualcosa di avvilente. Non aveva quell'entusiasmo che di solito uno come lui ha", le sue dichiarazioni, raccolte da La Gazzetta dello Sport
Poi Pirlo, "vitello sacrificale" di un’annata negativa? "Non direi, il vitello sacrificale dà l'idea di un perdente ma un allenatore che vince Coppa Italia, Supercoppa e che arriva in Champions non ha fallito". E sull'ultima estate: "Se Ronaldo non era più convinto di rimanere ha fatto bene ad andarsene. E Allegri ha fatto bene a tornare perché si vede che è convinto di fare bene e di poter incidere".
Ancora, il portiere ha raccontato del corteggiamento dell'Atalanta e della sua esperienza al PSG. "Nel momento in cui avevo deciso di andare a Bergamo ho parlato con i dirigenti della Juve e con Pirlo che mi hanno convinto a restare. Mi conoscono alla perfezione e hanno toccato determinati tasti che mi hanno persuaso a non andare. A Gasperini comunque voglio bene, le sue chiamate e la sua volontà di volermi a Bergamo, perché secondo lui ero ancora forte per fare il titolare, mi hanno gratificato moltissimo. A Parigi, quando all'andata degli ottavi di Champions noi avevamo vinto ma la Juve aveva perso non mi sentivo a mio agio per la sconfitta dei bianconeri. E questa cosa ha pesato nelle scelte future. Così poi sono tornato, non mi faceva impazzire l'idea di fare il secondo ma l'idea di poter vincere la Champions con questa dirigenza e con questi compagni è stata la cosa che ha pesato di più. Vincerla per la gente della Juve mi avrebbe dato una soddisfazione enorme".
Infine, un accenno al suo "erede" Donnarumma: "Penso che Gigio abbia fatto una scelta più che giustificata. In questa stagione sta avendo delle difficoltà ma penso che sarà titolare nell'immediato futuro".