commenta
Gigi Buffon e le parole "d'amore" per Giorgio Chiellini. L'ex capitano ha omaggiato l'attuale capitano bianconero con delle bellissime dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport: «Il mio centurione. Il giocatore con il quale ho speso più minuti in campo. E poi è stato la mia sicurezza, la mia roccia. È stato, ed è ancora, un amico con il quale ho condiviso un pezzo di vita. Molto di più di un semplice giocatore, di un semplice compagno di squadra. Quando vivi assieme certe esperienze, ti rimangono dentro e non puoi più cancellarle».

COMPLICITA' - «Avevamo una complicità unica, perché ci conoscevamo alla perfezione. Tutto nasce sempre dalla conoscenza, dei pregi e dei difetti. Io sapevo dove poteva arrivare lui e lui sapeva dove potevo arrivare io. Questa è stata la nostra forza».

PER L'ITALIA - «Credo che sia l’esempio più grande di quanto la serietà, l’intelligenza, la dedizione e la passione per il tuo lavoro ti possano far raggiungere dei risultati impensabili. Il Chiello è un martello con se stesso e con gli altri, non si tira mai indietro, suda e fatica per conquistare l’obiettivo che si è messo in testa».

PIU' FORTE - «Alla fine diciamo che non è stato il giocatore che tecnicamente ti rapiva. Intendo dire quello stilisticamente perfetto, movimenti sempre aggraziati e cose così. Però negli anni, e parlo degli ultimi sette, otto, nove, dieci anni, è stato veramente il giocatore che, a livello difensivo, a livello di reparto e a livello tattico e di astuzia, si è preso il palcoscenico internazionale. Non me ne vengono in mente di più forti».

L'ADDIO? - «Sono contento che finisca con la Coppa Italia e gli auguro di sollevarla da capitano, proprio com’è capitato a me nel 2018, quando sono andato via la prima volta dalla Juve per trasferirmi al Psg, e nel 2021, quando l’ho vinta e poi ho accettato la proposta del Parma per vivere una nuova esperienza. Il Chiello merita una grande festa, perché è un grande uomo, un grande giocatore e un grande amico. Difficile trovare in una sola persona tutte le sue qualità umane e professionali. E io che gli sono stato compagno non posso che ringraziarlo per l’aiuto che non mi ha mai fatto mancare nei momenti difficili e per l’allegria che ha saputo trasmettere a tutto il gruppo».