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Sergio Brio, a Gazzetta, parla così del Derby della Mole. 

IN PASSATO - "Beh, c’era più equilibrio. Il Toro era forte, con giocatori come Pulici (assente però in quella partita, ndr), Pecci, Zaccarelli, Sala e Graziani, che mi toccò marcare. Vincemmo 1-0, ma fu dura. Oggi la distanza tra Juve e granata è più netta, anche se la penalizzazione ha ridotto il divario in classifica ad appena un punto. Non è facile giocare con il -15 nella testa...".

VERSO L'EUROPA - "No, per me in Serie A ha ancora chance di raggiungere l’Europa. E addirittura un posto per la prossima Champions. Davanti, a eccezione del Napoli, non è che stiano correndo molto. La Juve è a 12-13 punti, può fare l’impresa, perché la società e Massimiliano Allegri mi sembra stiano riuscendo a tenere la squadra sul pezzo, nonostante le vicende extra-campo. Poi è chiaro, con questa classifica non puoi permetterti passi falsi, a cominciare proprio dal derby di domani...".

BREMER - "È il migliore che ha la Juve, almeno se intendiamo il termine difensore come era ai miei tempi. Gli altri, da Bonucci a Danilo e Alex Sandro, non li considero difensori. Bremer, invece, è un bel marcatore: duro sull’uomo, veloce, determinato. Forse non sta rendendo ancora come nelle stagioni passate al Torino, ma la maglia della Juve pesa e poi è normale un po’ di ambientamento".

DI MARIA - "È un campione. Il mio unico cruccio è la sua età. Averlo avuto a 25 anni era un’altra cosa, almeno come continuità. Però i colpi sono quelli di un grandissimo. A Nantes ha fatto sì che la qualificazione fosse in discesa dopo appena 20’... Ecco, la Juve deve ripartire dalla partita fatta in Francia, ma senza dimenticare che anche gli episodi in coppa ti hanno sorriso: il gran gol di Di Maria, il rigore con espulsione di un avversario, i 70’ con un uomo in più. Contro il Torino non sarà così facile".

LA PARTITA - "Un derby, basta la parola. In gare così essere più forte sulla carta non è mai abbastanza. La Juve se lo ricordi".