commenta
Flavio Briatore si racconta in un'intervista a Tuttosport, a partire dalla rabbia post Lione: «E’ pur sempre una partita... Il primo tempo di Lione però è stato veramente sorprendente, perché giocare e perdere così non è da Juve. E’ andata un po’ meglio nel secondo tempo, ma comunque anche nella ripresa non abbiamo fatto un tiro in porta e davanti avevamo il Lione che è sesto o settimo nel campionato francese, non il Liverpool». 
 
Qual è il problema? 
«Quando Sarri dice che la palla non viaggia, secondo me sono anche i giocatori che non vogliono cambiare: non possono essere ingabbiati oppure non fanno la differenza. Mi sembra quasi una protesta per un gioco che non riescono ad assimilare. In più occasioni abbiamo sentito Bonucci dire che il calcio di Sarri non è facile da imparare. Anche perché a volte sono i giocatori a non voler imparare una nuova “lingua”, diversa da quella che hanno sempre parlato. Specialmente se quella che parlavano prima ha portato loro successi e soddisfazioni». 
 
Da Sarri invece ci si aspettava spettacolo. A La Zanzara, su Radio 24, ha detto che non vede in lui un uomo da Juve: lo cambierebbe? 
«Cambiare ora non sarebbe la soluzione. Bisogna stare tranquilli e compatti, arriva una settimana difficile e importante, con la partita contro l’Inter in campionato e quella contro il Milan in Coppa Italia, e tutti devono impegnarsi di più. E’ chiaro che se Bonucci deve riprendere i compagni durante il riscaldamento come è successo a Lione c’è un problema e l’allenatore non sta incidendo come deve. Però nulla è ancora compromesso, serve sudare e lottare». 
 
A proposito di nulla di compromesso: con il Lione si aspetta una rimonta nella partita di ritorno a Torino, come l’anno scorso contro l’Atletico Madrid? 
«Sì, la sconfitta con il Lione si può ribaltare assolutamente, come ho detto non è il Liverpool. Ma i giocatori vanno lasciati più liberi». 
 
Ritiene ci siano altri difetti oltre a questa mancanza di libertà? 
«Mancano i gregari. La Juve ha sempre avuto dei grandi gregari al servizio dei campioni, mentre adesso sono tutti campioni. Anche se in realtà poi i nuovi acquisti almeno per ora non si sono dimostrati da Juve. E ultimamente anche Pjanic non riesce più a giocare come sa. Manca chi corre, manca quella cattiveria che è sempre stata una caratteristica della squadra bianconera». 
 
E’ preoccupato per la partita di domani contro l’Inter? 
«Se giochiamo come a San Siro sono tranquillo, non c’è problema, anche se l’Inter è forte e Conte ha saputo rimotivarla alla grande. Quella di Milano all’andata è stata l’unica vera grande partita della Juve in questa stagione. Di sicuro se come pare si giocherà a porte chiuse questo sarà uno svantaggio per noi. Però mi aspetto che certi giocatori tornino a fare la differenza perché è una partita fondamentale per lo scudetto. Anche se in questo senso la rivale che temo di più non è l’Inter, ma la Lazio». 
 
Se la aspettava così in alto? 
«No, ma credo non se la aspettasse così in alto e così forte neppure Lotito. Quest’anno hanno trovato una chimica speciale, sono compatti, hanno fisico e tecnica. E tutto quanto gira per il verso giusto. Sì, è la Lazio l’avversaria più pericolosa in chiave scudetto». 
 
Prima ha detto di aspettarsi che certi campioni tornino a fare la differenza: a chi si riferiva? 
«Ai campioni della Juve, che mi sembrano giocare senza spensieratezza: Dybala, Higuain, anche Ronaldo, li vedo tutti troppo ingessati. E poi mi ripeto, ma il concetto è importante: oltre ai campioni serve gente che lotta». 
 
Ronaldo però la differenza la sta facendo. 
«Eccome! Senza di lui avremmo 10-12 punti in meno. Nell’ultimo periodo ha quasi sempre salvato lui la Juve in ogni partita: 1-0 gol di Ronaldo, 1-0 gol di Ronaldo... Sì credo che 12 punti siano suoi. Prenderlo è stata davvero una grande intuizione». 
 
«Eccome! Senza di lui avremmo 10-12 punti in meno. Nell’ultimo periodo ha quasi sempre salvato lui la Juve in ogni partita: 1-0 gol di Ronaldo, 1-0 gol di Ronaldo... Sì credo che 12 punti siano suoi. Prenderlo è stata davvero una grande intuizione». andiamo verso l’estate e il calciomercato: da tifoso lei chi vorrebbe? 
«Io credo che alla Juve servano uno o due centrocampisti, perché anche Pjanic non mi sembra più il Pjanic di sempre. E’ quello il reparto che va rinforzato, ma non è strettamente necessario che arrivino supercampioni. Servono un po’ di portaborracce: noi non siamo cattivi e corriamo meno degli altri. Questo è un grande limite di questa Juve». 
 
Il rientro di Chiellini può aiutare sotto l’aspetto agonistico? 
«Assolutamente sì. Dover fare a meno di Chiellini per così tanto tempo è stato un grande handicap. Dal punto di vista difensivo, perché con lui in campo la Juve avrebbe sicuramente subito meno gol, e dal punto di vista dell’aggressività: lui e Bonucci mangiano filo spinato, mentre altri sembra che mangino solo mozzarella».