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Giovanni Branchini, agente Fifa italiano tra i più noti, ha parlato in un'intervista al Corriere dello Sport: "Come si esce dalla crisi? Attraverso scelte fatte con competenza, non inseguendo la popolarità del colpo. Scelte giovani, e comunque di giocatori che abbiano potenzialità da esprimere e una carriera da costruire, non di campioni datati con bacheche e conti correnti strapieni. La soluzione sono i giovani, le intuizioni, la conoscenza, le competenze. Gli Abraham, più che i Lukaku, soprattutto se si ha già in organico un giocatore come Lautaro. Non lo vedo, la considero una mossa non indispensabile, disponendo - l'Inter - di uno come Lautaro che secondo me ha potenzialità straordinarie non del tutto espresse. Inoltre il ritorno di Lukaku potrebbe bloccare altre operazioni tecnicamente valide. Come Dybala? Anche. La mia è soltanto un'opinione, non entro nel merito dell'operazione, tuttavia dico che solo partendo dalle conoscenze specifiche si possono risolvere i problemi del calcio italiano. I cui esponenti non possono certamente giocare con le stesse carte di 4, 5 club, dei colossi finanziari. A proposito dei giovani, in particolare degli italiani, anche il decreto crescita, così come era concepito, ha creato problemi".  

CHI NON SERVE - "Nutro perplessità anche sugli acquisti di Origi e Di Maria, mentre credo che sia importante trattenere nel sistema Vlahovic, Leao, Chiesa. Un giocatore che farebbe comodo a tutti i club di vertice è Berardi, forse il migliore italiano in circolazione... Mi accontento? Guardo in faccia la realtà, registro lo scadimento della qualità degli interpreti. Quello che ha detto Pasquale Bruno l'altro giorno è Vangelo".  

DE LIGT - "De Ligt resta alla Juve? La decisione è soltanto sua. La Juve è pronta a rinnovargli il contratto secondo parametri convenienti a entrambe le parti, ma anche a cederlo se l'olandese ha intenzione di andar via". 
 
STELLE E FIFA - "Le stelle sono poche ormai e spesso inaccessibili, il potere d'acquisto dei club italiani si è ridotto notevolmente negli ultimi anni. I nostri top non possono più competere con i ricchissimi inglesi e gli Stati sovrani. Ho letto che il presidente Casini conta di risolvere la questione delle commissioni degli agenti e altre storture del sistema con l'aiuto della Fifa. Dimostra di essere un neofita e un ottimista, di non essere a conoscenza della portata dei problemi, se ha ancora fiducia nella Fifa e in Infantino. Dal 2018 a oggi non è cambiato nulla, ovvero da quando la Fifa incontrò i più importanti agenti per fissare delle regole sui trasferimenti. Di nuove regole neppure l'ombra".