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L’impresa della Juventus a Wembley ha fatto letteralmente volare il titolo del club bianconero a Piazza Affari. Nel giorno successivo al 2-1 in casa del Tottenham, la società campione d’Italia ha avviato gli scambi con un rialzo dell’11,6%. Un risultato che potremmo definire come un rimbalzo, un contraccolpo basato sui risultati precedenti alla trasferta londinese.

PAURA E TRIONFO - E’ evidente come il mercato temesse l’addio della Juventus alla Champions League: dopo il 2-2 nella gara di andata - pareggio che aveva avvicinato lo spettro dell’eliminazione per la squadra di Max Allegri - il titolo aveva perso quasi il 15%. Un esito negativo che andava peraltro ad aggiungersi alle brutte prestazioni dei bianconeri in campionato e ai dubbi sulla rimonta scudetto sul Napoli (le possibilità sono poi aumentate grazie alla vittoria contro la Lazio e il contestuale scivolone dei partenopei con la Roma). Volendo sintetizzare, potremmo dire che agli operatori non piacciono affatto le imprese sportive, le situazioni di incertezza risolte con grandi rimonte o con trionfi insperati. Così si spiega il crollo del titolo nei giorni precedenti a Wembley e il conseguente rialzo arrivato dopo il passaggio del turno.

SERVE DI PIÙ - In generale, il cammino in Champions si conferma fondamentale per la Juve, a livello di crescita sportiva e soprattutto economica. L’eventuale vittoria della Coppa porterebbe nelle casse bianconere oltre 100 milioni di euro, ma a prescindere dal risultato finale sarà decisivo il consolidamento della presenza del club a livello internazionale (fattore importante per ogni società sportiva anche nel momento del rinnovo degli sponsor). Corsa all’Europa e continue plusvalenze sul mercato continueranno dunque ad essere priorità per la Juve. Indispensabili, almeno per il momento: già negli scorsi mesi su ilBiancoNero.com avevamo sottolineato la necessità di forze fresche, sfruttando il mercato estero e in particolare quello asiatico. Oggi più che mai, per il club bianconero - che intanto ha visto aumentare l’indebitamento finanziario netto a 279,7 milioni di euro a fine 2017 - servono nuove strade.