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Leonardo Bonucci compie 30 anni nel momento migliore della sua esperienza juventina e al termine di una delle stagioni più complicate della sua carriera. Un anno ricco di soddisfazioni e preoccupazioni, in egual misura, evidenziato in campo e fuori da un giocatore che non ha mai smesso di metterci la faccia.

LA PAURA PER MATTEO - A sottolineare l’anno appena trascorso c’è l’immensa galleria lasciata sui social, offerta dal difensore bianconero ai milioni di followers e agli altrettanti haters, coloro che non perdono mai occasione per insultarlo, denigrarlo, augurargli ogni male. Bonucci non se ne preoccupa, guarda avanti, la testa alta di chi è consapevole di poter affrontare qualsiasi uragano. Come la malattia del piccolo Matteo, che dopo la rimozione di una piccola ernia inguinale ha cominciato un andirivieni da incubo tra ospedali e riabilitazioni. Dalla paura alla speranza, dalla speranza al sollievo. In autunno le condizioni di Matteo migliorano, torna il sorriso sul volto di Leonardo, che il 29 ottobre segna nel big match contro il Napoli ed esulta mimando con le dita le lettere “L” e “M”. L come Leonardo e Lorenzo, il primogenito, M come Martina - la moglie - e appunto Matteo.

IL RINNOVO - A dicembre è poi il turno dell’atteso rinnovo contrattuale con la Juventus fino al 2021, ulteriore segnale della fiducia che la società nutre verso un giocatore diventato ormai una vera e propria bandiera. Dopo il corteggiamento estivo di Guardiola, arriva dunque la nuova dichiarazione d’amore per i colori bianconeri, quei colori che ha sempre difeso a spada tratta contro tutto e tutti. Anche in ciò risiede il senso di quello “Sciacquatevi la bocca”, la sua esultanza tipica che tanto fa infuriare i detrattori. Leo è così, prendere o lasciare. Se ne è accorto anche Max Allegri, con il furioso litigio durante Juventus-Palermo che ha fatto il giro del web. Un episodio che è costato caro al giocatore: Bonucci spedito in tribuna per il match di andata contro il Porto negli ottavi di finale di Champions League. Ancora una volta, senza ulteriori polemiche. Tutto finisce con una cena pagata dal difensore ai compagni di squadra. “E ora più carichi di prima verso i 3 obiettivi stagionali”, scrive, mettendo una pietra sopra su un caso che poteva rivelarsi spinosissimo. Mettendoci la faccia una volta di più, lui che aveva da poco festeggiato le 300 presenze con la Juve.

TORINO E BARCELLONA - Sfogliando i profili social di Bonucci, ci si accorge in particolare di un aspetto del suo carattere. Il numero 19 bianconero non è un leone da tastiera, ma un leone in campo che sa tirare fuori gli artigli anche di fronte allo schermo. Seppellendo con l’ironia anche chi è in grado persino di insultare i suoi figli: uno malato e l’altro “reo” di tifare Torino. Eccoli entrambi sorridenti allo stadio a guardare i granata di Mihajlovic, appena una settimana prima dal derby della Mole. Il piccolo Lorenzo “a fare il tifo e babbo a studiare i suoi prossimi avversari”. Questo è il calcio di Bonucci: “Felicità, entusiasmo, energia positiva”. E anche quel tocco di sicurezza che a volte si trasforma in sicumera. Chiedete a Leo Messi, “stalkerato” dal difensore bianconero per uno scambio di maglia nel bel mezzo della sfida del Camp Nou. Chiedete ai compagni, che poco prima del sorteggio di Nyon che avrebbe consegnato loro i blaugrana come prossimi avversari, filmarono Bonucci mentre sentenziava: “Se becchiamo il Barcellona lo facciamo fuori, firmato Leonardo B”. Sì, anche questo è finito fra i ricordi di un anno indimenticabile.

@mcarapex