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Gli errori di Leonardo Bonucci in una Juventus avviata a vincere l’ottavo scudetto consecutivo, e per l’ottava volta con la migliore difesa, rappresentano il vero paradosso di questo campionato. Dei 20 gol subiti dai bianconeri in questa cavalcata verso il titolo tanti, troppi sono da attribuire a colpe del difensore tornato in estate dal Milan. L’ultimo caso è un vero e proprio regalo da ex, quello confezionato ieri sera dal numero 19: prima il disimpegno sbagliato, poi l’intervento in ritardo su Bakayoko che apre la strada a Piatek. Uno svarione clamoroso, cancellato solo parzialmente da quel lancio millimetrico per Dybala. Perché la qualità di Bonucci come regista aggiunto non è mai stata in discussione: altrettanto non si può dire delle sue doti in marcatura.

IL PESO DELLA CHAMPIONS - Non è stata la settimana ideale per Bonucci, al centro di una vera e propria gogna "social" in seguito alle dichiarazioni su Kean post-Cagliari. Il difensore ci ha tenuto a chiarire la propria posizione di fronte alle accuse e ieri, sul terreno dello Stadium, è andato in scena un abbraccio con Moise destinato a spegnere ogni polemica. Ma il mirino adesso si sposta sul campo. Se le disattenzioni di Bonucci si moltiplicano, il problema non si pone certo in Serie A, dove la Juve ha ormai lo scudetto in tasca. In ottica Champions League, invece, la questione assume tutt’altro peso. Anche in Europa, d'altra parte, sono arrivate battute a vuoto importanti: si veda l'autorete "in complicità" con Alex Sandro contro lo United, o la grande occasione sciupata da Morata a Torino contro l'Atlético. E l’Ajax, dalla sua, ha già sbranato il Real orfano di Sergio Ramos al Bernabéu, dimostrando di saper approfittare al meglio di ogni spiraglio aperto da una difesa improvvisamente insicura. Per questo ad Amsterdam servirà la migliore versione del Bonucci bianconero, quella che in questa stagione sembra apparire e scomparire con puntualità. Regali esauriti, insomma.