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La stagione di Leonardo Bonucci era iniziata con la causa contro la Juventus in estate dopo che il club aveva scelto di metterlo fuori rosa e di fatto si è conclusa ieri sera a Istanbul, quando sbagliando il calcio di rigore ha decretato l'eliminazione del Fenerbahce ai quarti di Europa League. Nel mezzo, mesi molto complicati e in generale un anno "drammatico", almeno dal punto di vista sportivo. 
 

Bonucci, dallo scontro con la Juve al rigore sbagliato: stagione da dimenticare


Il Fenerbahce si era conquistato i calci di rigore vincendo 3-2 contro l'Olympiacos, dopo che all'andata erano stati i greci ad avere la meglio. E Bonucci, in panchina per tutta la partita, è entrato nel finale dei supplementari proprio per calciare uno dei rigori, da specialista qual è visti i precedenti con la Juventus e con l'Italia. Risultato? Rigore sbagliato, più precisamente parato e Fenerbahce eliminato. 
 

Juventus-Bonucci, lo scontro in estate


Qualche indizio, su come sarebbe potuta andare la stagione di Bonucci, c'era stato in estate, visto ciò che è successo con la Juve. Allegri, supportato dalla società, lo aveva messo ai margini della rosa e furono settimane piene di polemiche, con il club che cercava una soluzione per cederlo trovando un "muro" da parte del giocatore. A settembre, dopo il trasferimento all'Union Berlino, Bonucci fece causa alla Juventus per danno d'immagine e il trattamento ricevuto dal club bianconero. Il contenzioso legale durò però poco tempo, visto che successivamente, l'ex capitano della Juve tornò sui propri passi rinunciando alla causa.
 

L'avventura in Germania


L'avventura in Germania, con l'obiettivo di conquistare la convocazione per l'europeo, non è andata come sperato. Tanto che già a gennaio, le strade tra Bonucci e l'Union Berlino si sono separate. Oltre al pessimo rendimento della squadra, con anche il cambio di allenatore in corsa e le voci su un rapporto non idilliaco tra Leonardo e l'ex tecnico, Urs Fischer, anche a livello individuale, il giocatore ha faticato moltissimo, trovando poco spazio. Dieci presenze e circa 700 minuti in campo. 


Bonucci alla Roma, perché è saltato il trasferimento


Una svolta ci sarebbe potuta essere a fine dicembre, quando ormai l'avventura di Bonucci in Germania era già ai titoli di coda. Il difensore infatti sembrava ad un  passo dal ritorno in Italia, destinazione Roma, dove José Mourinho lo aveva chiamato. Il trasferimento poi saltò anche, se non soprattutto, per questioni "ambientali". La tifoseria giallorossa infatti prese posizione contro l'arrivo di Bonucci, con tanto di striscione. "Quando tu fai qualcosa che piace molto ai tifosi alimenti quella passione, quando fai il contrario secondo me non si deve fare e più di questo non posso dire", dichiarò in quei giorni Mourinho. 


Il finale in Turchia


Bonucci si è dovuto quindi "accontentare" del Fenerbahce. Una scelta che però non ha cambiato in meglio l'orribile stagione calcistica, anzi. Come all'Union Berlino, anche in Turchia, Bonucci non è riuscito a conquistare spazio in campo. Cinque presenze in campionato, due in Conference League ma quasi mai da titolare. Il minutaggio è emblematico, Sommando le due competizioni, solo 168 minuti. A tutto ciò, adesso si è aggiunto il rigore che è costata l'eliminazione al Fenerbache. 

Addio alla nazionale


La stagione di Bonucci è agli sgoccioli visto che Luciano Spalletti non lo convocherà per l'europeo, che era il vero grande obiettivo del giocatore ad inizio anno. Troppe poche partite, troppi problemi per poter sperare in una chiamata, che infatti non è mai arrivata in tutta la stagione. A giugno scadrà il contratto con il club turco e poi? "Questa dovrebbe essere la mia stagione finale per chiudere la mia carriera. Speriamo di finirla mettendo la maglia dell'Italia all'Europeo", aveva detto qualche mese fa. Non è andata così, non andrà cosi. 

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