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"Vittoria pesante". Bastano due parole per descriverla, per comprenderla, pesarla e farla propria: la Juve contro il Napoli non domina, anzi, a tratti fatica molto, eppure vince. Vince e va a +16 in classifica, vince e ritrova qualche certezza, una in particolare: sa soffrire e non si scompone troppo, anche davanti a dei colpi di qualità. Il gol di Callejon arriva su una svista per mancata comunicazione, mentre il rigore è un episodio particolare che arriva da palla inattiva e non può essere giudicato come errore di reparto, ma annoverato più in un tocco sfortunato, per quanto falloso con le "nuove" interpretazioni arbitrali. In generale pochi errori e per il protagonista delle due parole che aprono questo testo - Leonardo Bonucci - una sola sbavatura, in compartecipazione con Joao Cancelo.

Allegri, infatti, nel post partita segnala il mancato ritorno nella linea difensiva del portoghese sul palo colpito in contropiede da Zielinski. Un errore che, nota un difensore come Costacurta, poteva essere mascherato da una copertura preventiva del centrale. Avrebbe potuto, ma non era così necessario e sicuramente è un episodio diverso da quelli visti con l'Atletico Madrid: non una sbavatura, ne una mancanza di concentrazione come nel caso in cui Diego Costa si è involato solo contro Szczesny, bensì un appunto con ciò che c'è da affinare proprio in vista del ritorno di Champions League. Non è un mistero che buona parte dei primi gol subiti dalla Juve in questa stagione fossero riconducibili a qualche errore del numero 19, rientrato nelle fila bianconere dopo un anno al Milan, e che Bonucci sembrasse un po' arrugginito negli aspetti prettamente difensivi. La gara con il Napoli, però, ne ha ravvivato il coraggio e la capacità di seguire il reparto con grande attenzione: lui e Chiellini sono tornati quasi perfetti, sicuramente affidabili, anche se il 12 marzo servirà ancora un passo in più, per passare ai quarti. Due gol, almeno, senza subirne, e qui il muro dovrà essere insuperabile.